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lunedì 10 marzo 2025

Lacrime di mamma

Io mi domando come si faccia.

Mi chiedo come sia umanamente possibile desiderare un figlio.

No, non ne senso del sognare la maternità, ma nel senso della bramosia del mettere al mondo o, peggio, del far mettere al mondo per poi procurarselo, un essere umano (parlo pure dei gameti, eh). Un conto è il desiderio di poter dare una famiglia a un piccino che non ce l'ha, ben altro è il fare di tutto per pretendere il concepimento e la nascita di una creatura che venga a colmare il proprio immaginario identitario.

Me lo sono chiesta spesso quando ho constatato il dolore di amiche che hanno realmente fatto di tutto per cercare un figlio: persino volare in altri Paesi. Non che questo io non lo accetti, ovviamente. Tutt'altro: il dolore di chi vorrebbe poter dare la vita ma non ce la fa per problemi oggettivi e personali, è comprensibilissimo. Quello che non capisco - che avviene anche in famiglie dove non ci sono problemi di fertilità - è l'investire tutto su un figlio, su quella che è una persona, un essere umano. 

Persona che avrà gusti, temperamento, sogni, dubbi, paure, desideri che il genitore non potrà mai ottemperare né potrà mai capire. Perchè un figlio è, nel modo più assoluto, qualcuno che è altro-da-me. 

"Ho fatto il meglio che ho potuto"

sabato 1 febbraio 2025

E adesso parliamo di spirito critico, gender e aborto

 


Se ne fa un gran parlare.

Spirito critico è un po' un pas-par-tout dei grandi educatori che assennatamente o meno vogliono parlare di pedagogia, ma se c'è una cosa che attualmente non c'è proprio, è l'educazione allo spirito critico. 

Perchè per criticare e, soprattutto, ricevere critiche, sono necessari alcuni punti che ritengo fondamentali (chi mastica pedagogia e/o psicologia ne avrà molti altri: io sono solo una mamma).

mercoledì 14 agosto 2024

Denatalità. La mia idea.

Non ho la verità in mano, sono discalculica e ho diverse lacune in aritmetica e non ho una laurea in demografia.

Quindi parlo, diciamo così, per parlare. Parlo con gli occhi di mera osservatrice. Parlo da persona che ascolta le donne e lo fa da un po'. Parlo da madre.

Comincio con raccontare di me, così da non tirare in ballo altre persone e risultare dogmatica.

Ho avuto la prima figlia a vent'un anni con un cesareo d'emergenza piuttosto sgraziato e aggressivo. Lavorava mio marito che già da due anni era abilitato alla professione di geometra. Siamo andati ad abitare in un monolocale per il quale abbiamo pagato un mutuo estinto da poco tempo. 

Io frequentavo l'università e la interruppi perchè avrei dovuto presenziare alle lezioni, ma era troppo distante (non tutte le università hanno tutte le facoltà). Mi laureai anni dopo in tutt'altra materia subendo mobbing aggressivo e delinquenziale (i motivi di questi trattamenti erano e sono tutt'ora a me ignoti) per il quale mi dispiace non aver sporto regolare esposto civile: il mio errore di non averlo fatto ha causato che altre dopo di me abbiano subìto torti gravissimi (talvolta peggiori di quelli subìti da me). Le università italiane sono piene zeppe di gentaglia schifosa, viscida, putrida e maligna che si sente in diritto di sfogare le proprie turbe psichiche sugli studenti e (soprattutto) sulle studentesse: effettuo questo discrimine perchè, chiaramente, le studentesse hanno il difetto di rimanere gravide con l'oltraggio, talvolta, di accogliere la gravidanza e la maternità, il che è visto universalmente come la disgrazia peggiore che un essere umano possa realizzare. 

lunedì 24 giugno 2024

Pedagogia Nera un tanto al chilo

L'estate è corroborante per diverse situazioni, una di queste è la chiacchiera tra amiche. Così, sotto una tenda che protegge dai raggi solari, racconti di vita vengono condivisi sorseggiando chinotto e limonata (sì lo ammetto: pure una birretta ci sta).
Quando viene fuori il rapporto coi genitori, le frasi meno pronunciate sono: "No, però lo ammetto: mia mamma è una persona che mi è stata di sostegno", oppure "Mio padre, è stato un genitore affettuoso". Quelle che, al contrario, sono maggiormente condivise, riguardano la percezione chiara o ancora a tratti nebulosa, di aver perso l'occasione di vivere una vita serena, a causa di chi ci ha allevato.


martedì 21 novembre 2023

Obbedisci!!!

Ci risiamo. Uno dei miei figli non sta bene a scuola. 
Ci risiamo. Uno dei miei figli ha trovato un'insegnante che non si sa relazionare con lui. 
Non penso sia colpa dell'insegnante. So per certo che non è colpa dei uno dei miei figli. La colpa sta nel fatto che non è automatico che due persone, semplicemente, si trovino. La colpa è da ricercarsi nel fatto che, molto banalmente, io ho dei figli che sono incapaci di andare d'accordo con tutti, di adattarsi alle situazioni, di socializzare sempre. Perché? Perche sono, banalmente, dei dissidenti. 
Eh, cosa volete, i miei genitori mi fecero vedere questo film... e da allora, vedo le cose da un altro punto di vista.


mercoledì 13 settembre 2023

Mi scusi Signor Professore, permette una domandina? IL RITORNO

Un articolo solletica la mia curiosità: il titolo è interessante e la mia attenzione è catturata da alcune dichiarazioni bibliografate, che informano di alcuni dati di fatto importanti, circa la salute dei bambini.

Il titolo molto interessante contiene termini come "Materno", "Nido" e "Sviluppo del Bambino".

Prima di condividerne i punti e di illustrare quelli che ho trovato ...strani... effettuo una premessa chiara: io non penso che un titolo di studio sia fondamentale per poter possedere delle opinioni e, di per contro, penso che non sempre chi possiede un titolo di studio abbia le competenze per esprimere convincimenti e giudizi. Quindi se io ho di fronte un super professorone di Pedagogia riconosciuto pressoché come genio incontrastato, che mi dice che i bambini devono andare all'asilo nido per socializzare, poi ho di fronte una tata che si occupa di famiglie e bambini piccoli da trent'anni che dice che ai bambini non è assolutamente detto che l'asilo nido serva, io sono più tentata di credere e dare credito a quest'ultima, piuttosto che al professorone titolato. 

Come alcuni pedagogisti/pediatri vedono alcune mamme

martedì 6 giugno 2023

Vuoi andare al ballo della scuola? Riordina la stanza!!

«Sì lo so, mamma» risponde sorridendo Lannina. L'espressione è di chi sapeva bene che non sarebbe sfuggita alla situazione, un mix tra l'arrendevole al proprio destino e la consapevolezza dell'essere nel torto.
Prima di essere accusata di perfidia mammesca, un paio di considerazioni. Lannina regna su una stanza molto grande composta da quattro pareti. Due sono un mobile a ponte con due letti (ovviamente uno dei due sarebbe per la Pantuffola, ma adesso è occupato da Cigols che ha la sua stanzina in mansarda, ma per adesso temporeggia poiché il buio... il legno che scricchiola... insomma, adesso non può proprio dormirci) sormontato da armadi (per adesso stipato di abiti dei maschi di ogni età e per tutte le stagioni, dal quale si pesca ogni qualvolta all'intero quartiere manca qualsiasi capo di abbigliamento dai 5 ai 14 anni), e un mobile enorme con cassetti e armadi; le altre due pareti hanno le finestre, ma sotto c'è la scrivania con due posti e una libreria. Ora: Lannina - campionessa number one in Diversamente Ordine - riesce a distribuire appuntifoglipenneevidenziatori (migliaia di mille colori diversi)libriquaderni sulla scrivania, compresi abiti da lavare e abiti già lavati senza un apparente sistema di distinzione.
Inoltre, quando qualcuno possiede in cuor suo sufficiente coraggio e apre gli armadi, rischia di essere travolto da un'orda barbarica nero-verde-bluastra, composta da abiti appallottolati in modo allucinante.

Chiara la faccenda?

Capito il motivo della minaccia?


giovedì 16 marzo 2023

Amare la Verità più dei figli stessi

Ho avuto amiche di scuola con genitori omosessuali. Ovvero ho avuto amiche i cui genitori hanno optato per l'omosessualità dopo che queste erano nate. Nessuno ha privato queste della presenza materna e paterna, facendo sì che le figliolette mai potessero essere oggetti. costoro sono cresciute sapendo che la loro situazione familiare era particolare, ma ringraziando i genitori di essersi fatti da parte - almeno parzialmente, visto che per tutti i bambini la separazione dei genitori è comunque un danno - per il loro bene. Una di queste mie amiche si chiamava Lauretta e aveva tutte le più belle Barbie degli anni '80. Però io avevo il condominio e la macchina. Insieme ci divertivamo a casa di sua mamma. Sullo stesso pianerottolo abitava papà con lo "zio". Dello "zio" ricordo le crepes. Lauretta è una donna che è cresciuta nella verità. 


mercoledì 8 marzo 2023

Ehi tu, porco, levale il cellulare di dosso!!

Prima di farci due risate sul famoso frammento di "Ritorno al Futuro", una breve e dolorosa considerazione. Da volontaria dell'ambulanza ho assistito al ritrovamento di persone che si sono impiccate. Tiziana Cantone, riposi in pace, si è tolta la vita in un modo terrificante e se io fossi stata nei suoi genitori che si sono - ovviamente - rivolti alla Giustizia per ricevere giustizia per la figlia, avrei agito anche in ben altro modo, nei confronti del caro fidanzato che ha diffuso il video in cui facevano sesso. Ma si sa, io apprezzo Guareschi perché costui probabilmente avrebbe raccontato la soluzione della vicenda in altro modo. Certo, che diamine salta in testa a una donna che si concede in questo modo, e cosa salta in testa a un uomo di rovinare una donna definitivamente condividendo la sua intimità? Antonio Morra è un esperto, sull'argomento, e lo spiega bene quando parla dei rischi della mentalità pornografica. 

Affermato questo la domanda è: come educare al cellulare?

 

mercoledì 15 febbraio 2023

Da quando ho pubblicato il mio libro, tante donne mi confidano che... (sulla mia immaturità di madre)

Qui la puntata intera che racconta la storia di Cristian

Non è mia abitudine guardare la televisione. Non so proprio cosa trasmettono. Per questo la Tata, che la sera mentre stira ascolta alcuni programmi che trattano di vita delle persone e di casi di cronaca, mi informa di quello che ha visto e ascoltato. Lei mi fa da "urlone" come quei ragazzini che vendevano i quotidiani strillando la notizia più interessante del giornale. Così trovo il video di questo programma e lo rivedo alcune volte.

mercoledì 8 febbraio 2023

Dignità ai figli (Blanco è un capriccioso e Amadeus un pessimo adulto)

Tra i film che nella nostra famiglia hanno raggiunto i vertici di numero di "proiezioni" c'è certamente Cantando sotto la Pioggia. Io ne sono sempre stata una fan sfegatata: ascoltavo anche la musicassetta con la colonna sonora, quando ero piccola. Gene Kelly è uno dei nostri attori preferiti... anche se si contende il posto con i grandi "vecchi" come Cary Grant e James Stuart, Sean Connery e Humphrey Bogart... C'è anche qualche attore giovane, che apprezziamo, ma sui nomi chiedete alla Figlia G e a Lannina perché io non me li ricordo.

Ordunque il personaggio interpretato da Gene Kelly in Cantando sotto la Pioggia, introduce il racconto della propria vita, riassumendo le indicazioni dei genitori in una semplicissima frase: «Dignità, solo e sempre dignità». Ecco, vorrei cominciare il discorso sull'adolescenza con questo punto ben chiaro: diamo ai nostri figli la loro dignità. 



lunedì 9 gennaio 2023

Il pene di plastilina o lo spaghetti western?

Le scuole non perdono tempo prezioso per "fare cultura". Perché l'obiettivo, adesso, è la prevenzione della violenza di genere e del bullismo. 

Posso serenamente dire di essere contro entrambe le situazioni: prima di tutto perché ho un'idea di cosa significhi 'violenza' in contesto familiare (indirettamente), in seconda istanza perché - avendo subito bullismo (da ragazzina e da parte di adulti) - ho una vaga idea di cosa significa. 

domenica 6 novembre 2022

Ma cosa desidero per i miei figli?

Un gruppo di ragazzetti e ragazzette universitari, si mobilita per non far parlare chi non ha presupposti politici simili ai loro. Imbevono il loro comunicato di termini che finiscono con la "U" perché così si è inclusivi. Perché uso i vezzeggiativi "ragazzetti e ragazzette"? No, non è perché non ne ho rispetto, ma perché solo gli adolescenti annoiati e un po' viziatelli (quelli che si alzano da tavola prima di aver finito di mangiare perché non vogliono sparecchiare e la fatica più pesante della giornata è vestirsi per uscire la sera*) che vogliono essere progressisti (usando al "U")e temono il confronto con l'altro. Più o meno com'é accaduto ai giovani Universitari per la Vita, che hanno dovuto vedersi attaccare di nuovo da un gruppetto di coetanei che non sopportano il fatto di dover lasciare la parola - ogni tanto - a chi ha idee diametralmente opposte. La pecca degli UpV è quella di affermare che dal concepimento la vita è quella di un essere umano: considerazione che, evidentemente, sconvolge le deliranti proclamazioni sui vari diritti che un essere umano possiede sull'altro. E che dire dei poveri frequentatori dei rave party? Persone giovani del tutto private della libertà di rompere gli schemi col passato, asservendosi a chi educa loro che nulla sono per gli altri, istruendoli sul fatto che hanno la facoltà di rovinare la loro vita (il principio dell'autodeterminazione era un dogma pagno pure per me, sino a che non ho distrutto il duro involucro che conteneva il mio cuore, aprendolo alla Via, la Verità e la Vita).

Cos'hanno le personalità dei miei tre esempi (i ragazzetti universitari, quelli che hanno aggredito gli UpV e i giovani che partecipano ai rave party) in comune? 



mercoledì 31 agosto 2022

Mamma imperfetta non esisti perché sei figlia di Dio

«Assolutamente è necessario non dare punizioni ai bambini: diventano adulti insicuri (E poi devono andare dallo psichiatra tutta la vita per colpa tua!!)»

«Certo che figlio capriccioso! Gli hai insegnato che se piange viene assecondato... (Che madre degenere e incapace)»

«È fondamentale seguire queste indicazioni, se vuoi un figlio felice! (Se non fai così non sei una madre adatta)»

«Deve socializzare altrimenti non legherà mai con nessuno (Diventa certamente un sociofobico)»

«Non fare il genitore "spazzaneve": i figli devono imparare a cavarsela da soli (spianare loro la strada non li aiuterà a maturare mai)»

«Ogni figlio deve poter avere tutto quello di cui ha bisogno: cosa fai? Non glielo dai il cellulare? E il corso di calcio/danza? (Non fare figli se non puoi soddisfare tutte le necessità)»

«Ma come il nido? Si ammalano di più e poi... Come fai a non sentirti in colpa se piange? (Devi licenziarti e stare a casa)»

mercoledì 15 giugno 2022

Maltrattati, stuprati, uccisi: la cultura adultocentrica cancella i bambini da secoli. Il vero progresso sono la cura, l'affetto, la protezione.

Donne e uomini sono uguali.

Non è mai esistito che le donne siano migliori degli uomini o viceversa. Se una madre picchia un figlio o lo uccide, non compie un delitto di peso morale inferiore a un padre che compie il medesimo gesto.

Sia ben chiaro, questo.

Quando leggo i commentucci di chi afferma che limitando l'inesistente diritto alla soppressione del nascituro, si "torna indietro", mi percorre un brivido. Nei lunghi secoli di Storia dell'essere umano, i bambini hanno subìto ogni sorta di tortura, violenza, vessazione da parte del mondo adulto. Scrive Lloyd De Mause (psicostorico): «La storia dell'infanzia è un incubo dal quale solo di recente abbiamo cominciato a destarci. Più si va addietro nella storia, più basso appare il grado di attenzione per il bambino, e più frequentemente tocca a costui la sorte di venire assassinato, abbandonato, picchiato, terrorizzato, e di subire violenze sessuali».


giovedì 13 gennaio 2022

Cari pedagogisti e cari psicologi...

Lo confesso. Ho sbagliato un milione di volte e più. Ho urlato e ho sculacciato. 

Tuttavia, prima di proseguire, vado indietro nel tempo. 

Le botte a fin di bene, non esistono. Le sculacciate educative sono un enorme bugia. Ed è vero. Chiunque supponga che una sberla o una sculacciata possano essere educative, sbaglia. E molto. 


giovedì 10 giugno 2021

Sono uguale a mia madre (e un bel po' anche a mio padre)

Un ventennio fa, ammettere che nel mio carattere ci sono aspetti che ho acquisito dai miei genitori, sarebbe stato una sconfitta. Da brava e diligente studentessa del corso "Tutto, ma non come i miei genitori!" con approfondimenti in "Se i miei hanno fatto così con me, allora faccio il contrario", la strada che ero decisa a perseguire era quella - pseudoadolescenziale - del fare tutto in modo diametralmente opposto a come avrebbero fatto i miei genitori. Così, giusto per partito preso. Come dire GNE GNE GNE, SPECCHIO RIFLESSO, CICCA-CICCA!
Ho sempre pensato che gli adulti siano ben più capricciosi dei bambini, più profondamente viziati, più 'battoipiedifinchénonottengociòchevoglio', dei poveri neonati che da secoli vengono torturati con misure diseducative ideate - probabilmente- da individui con problemi psichici di sadismo. 
Il trauma più grosso, in tutto questo contesto, è stato riconoscere nei miei figli i medesimi spunti caratteriali dei miei genitori e reagire guardandomi allo specchio pronunciando parole sconclusionate che assomigliano più a dei muggiti di vacche in agonia, scuotendo la testa come mufloni attaccati da mosche di montagna. 

venerdì 28 maggio 2021

Urlo come una scimmia (sulla pubertà dei figli)

Lo ammetto tra amici, infondo: sono una madre urlatrice. Arrivo a sentire male alla gola, quando sgrido i figli. Hai voglia di aver letto libri sulla comunicazione non violenta, sull'ascolto attivo, sulla comunicazione empatica, sui linguaggi dell'amore... Ci sono situazioni che mi fanno uscire dai gangheri. E di tali situazioni proverò a parlare qui, tra pochi intimi.


venerdì 19 marzo 2021

Ma perché? Esistono ancora le mamme?

 «No, mia figlia dodicenne non ha il computer»

«No, preferirei che i bambini non frequentassero le attività non scolastiche, online»

«Ehm, sì sono a casa, ma devo aiutare i figli con la DAD perché ho un computer seminuovo che usa la figlia alle medie dalle 8 alle 14, e poi ho un altro computer un po' vecchiotto per il figlio alle elementari... oltretutto, essendo DSA, non posso lasciarlo solo perché spesso non riesce a capire ciò che fanno gli insegnanti, quindi ho davvero poco tempo»

«No, preferirei aspettare che si vedessero realmente, piuttosto che virtualmente»

«Mi spiace, sono molto incasinata al momento»

«No, mio figlio novenne non può stare al computer per giocare online coi compagni: se non ci sono io, preferisco che non usi internet»

«No, non farò fare gli esercizi di lettura online a mio figlio finché la DAD non è terminata: non voglio che si stanchi. Inoltre io non posso affiancarlo: non ho materialmente il tempo»

«No, la figlia dodicenne non possiede un cellulare: oltre che stare per forza a casa, non sono d'accordo che lo possieda»

No, mio figlio non possiede una mail privata: non credo che a nove anni gli sia utile»