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sabato 1 febbraio 2025

E adesso parliamo di spirito critico, gender e aborto

 


Se ne fa un gran parlare.

Spirito critico è un po' un pas-par-tout dei grandi educatori che assennatamente o meno vogliono parlare di pedagogia, ma se c'è una cosa che attualmente non c'è proprio, è l'educazione allo spirito critico. 

Perchè per criticare e, soprattutto, ricevere critiche, sono necessari alcuni punti che ritengo fondamentali (chi mastica pedagogia e/o psicologia ne avrà molti altri: io sono solo una mamma).

domenica 5 maggio 2024

Una delusione di figlia

La gente non capisce proprio cosa vuole dire avere un figlio tanto desiderato che ti delude. 

Ma prima un quadro generale.

Una volta, intervistata in tv, una gentile e competente psicologa disse con certezza che io avevo messo al mondo i figli che sicuramente erano stati progettati (al minuto 8.50), ecco spiegato il mio essere presente per loro e l'essere (apparentemente) molto serena: la mia scelta di maternità era ponderata. Mai errore fu più grossolano (la psicologa non poteva saperlo assolutamente, non conoscendomi).

La Figlia G, amata sicuramente ma assolutamente non cercata (stavamo assieme da due mesi e avevamo rispettivamente 21 e 23 anni...).
Lillo, il nostro "momento di follia".
Lannina, ammetto sia quella cercata nel momento più incasinato della nostra storia.
Cigols, altro "attimo di pazzia".
Checcolens, "istante di avventatezza".
Piccinaccolo, surprice!!
Pantuffola, last madness...


martedì 6 giugno 2023

Vuoi andare al ballo della scuola? Riordina la stanza!!

«Sì lo so, mamma» risponde sorridendo Lannina. L'espressione è di chi sapeva bene che non sarebbe sfuggita alla situazione, un mix tra l'arrendevole al proprio destino e la consapevolezza dell'essere nel torto.
Prima di essere accusata di perfidia mammesca, un paio di considerazioni. Lannina regna su una stanza molto grande composta da quattro pareti. Due sono un mobile a ponte con due letti (ovviamente uno dei due sarebbe per la Pantuffola, ma adesso è occupato da Cigols che ha la sua stanzina in mansarda, ma per adesso temporeggia poiché il buio... il legno che scricchiola... insomma, adesso non può proprio dormirci) sormontato da armadi (per adesso stipato di abiti dei maschi di ogni età e per tutte le stagioni, dal quale si pesca ogni qualvolta all'intero quartiere manca qualsiasi capo di abbigliamento dai 5 ai 14 anni), e un mobile enorme con cassetti e armadi; le altre due pareti hanno le finestre, ma sotto c'è la scrivania con due posti e una libreria. Ora: Lannina - campionessa number one in Diversamente Ordine - riesce a distribuire appuntifoglipenneevidenziatori (migliaia di mille colori diversi)libriquaderni sulla scrivania, compresi abiti da lavare e abiti già lavati senza un apparente sistema di distinzione.
Inoltre, quando qualcuno possiede in cuor suo sufficiente coraggio e apre gli armadi, rischia di essere travolto da un'orda barbarica nero-verde-bluastra, composta da abiti appallottolati in modo allucinante.

Chiara la faccenda?

Capito il motivo della minaccia?


lunedì 24 aprile 2023

Figlio sarai padre, figlia sarai madre (nonostante le O.S.E.)

«Mamma sto male a scuola» mi disse una mattina la Figlia G. Stava frequentando la prima media e si era scontrata con ben quattro docenti le cui capacità didattiche giudicai per lo meno discutibili. La prof. d'Inglese mi apostrofò indispettita che era impossibile insegnare la sua materia a mia figlia perché non sapeva nulla di Inglese. Fu lì, dopo aver avuto ben tre colloqui simili prima di costei, che la mia lingua si biforcò e mi cominciò a uscire il fumo dalle orecchie. Chiesi - con tutta la gentilezza possibile ed immaginabile che potevo raccattare da una mattinata di mer immenso nervosismo - cosa ci facesse mia figlia a scuola se non per imparare. Detto questo uscii, presi mia figlia e le dissi che, dopo aver subìto un cambio di scuola ogni anno fino alla quarta elementare; dopo aver attraversato non indenne il mio periodo di frequenza obbligatoria all'università per diventare ostetrica; aver affrontato la morte improvvisa della nonna e il conseguente biennio di lutto che aveva dovuto affrontare suo padre con annessa crisi matrimoniale tra me e lui; aver vissuto - con gioia fisiologicamente ambivalente - la nascita di due fratelli e preparandosi ad affrontare l'inizio della pubertà, se anche la scuola pareva ostacolare ogni apprendimento e sviluppo della sua curiosità, avevo deciso di proporle la scuola parentale. Le si illuminarono gli occhi. «Ma quindi staremo sempre insieme? Mi porterai con te sempre?» Le risposi che sì, l'avrei portata sempre con me. Saremmo stati come Jenny e Forrest, come pane e burro.
La Figlia G con Cigols dormiente: mi seguivano entrambi durante i corsi
  

venerdì 28 maggio 2021

Urlo come una scimmia (sulla pubertà dei figli)

Lo ammetto tra amici, infondo: sono una madre urlatrice. Arrivo a sentire male alla gola, quando sgrido i figli. Hai voglia di aver letto libri sulla comunicazione non violenta, sull'ascolto attivo, sulla comunicazione empatica, sui linguaggi dell'amore... Ci sono situazioni che mi fanno uscire dai gangheri. E di tali situazioni proverò a parlare qui, tra pochi intimi.


mercoledì 31 marzo 2021

Fuori dalla mia Chiesa! Fuori! Fuori!

Presente le panciate con le quali Fra Tuck butta fuori dalla sua chiesetta, il perfido sceriffo di Nottingham? Ecco: la mia situazione è questa. 


venerdì 23 ottobre 2020

E se un domani mi venisse detto che sono stata una pessima madre? "Stacce"

«Mamma, io vorrei proprio fare la mamma, da grande», queste le poche parole dette settimane fa da Lannina, e che ci hanno portato lontano. Sì perché le considerazioni che mi ha poi proposto sono risultate essere chiaramente il frutto di tutta una serie di ragionamenti che, evidentemente, sta compiendo da tempo. Il fatto di volere essere mamme, per lei implica il sacrificarsi per i figli. Me lo ha detto chiaramente: le mamme donano la loro vita ai figli. «Come hai fatto tu», mamma, ha poi aggiunto.



La mia bisnonna Lina Greppi Sagramoso con il sesto figlio, Giovanni (1930)

Chiedendole cosa la attrae della maternità, mi ha risposto che è incuriosita dalle sensazioni che si provano durante la gravidanza, durante il parto e l'allattamento («Perché tutte le mamme urlano, ma poi piangono di felicità, dopo che hanno partorito... è come se non sentissero il dolore, come se diventassero Avengers»), ma che le piace proprio l'idea di stare coi bambini... Allora le ho posto una domanda: «Ascolta, ma allora, tutte le volte che ti ho sgridato? Tutte le volte che ho perso la pazienza? Tutte le volte che ti ho fatto piangere negandoti ciò che mi chiedevi? Fare la mamma implica per forza anche essere definita "cattiva" quando si sgrida o quando si dice di "No!"». Lannina mi ha risposto che sgridare spesso significa voler bene, aiutare un bambino a capire dove sbaglia. «Quando ci sgridavi, io da piccola pensavo che non ci volessi bene, che tu davvero eri cattiva, che non ci volessi con te. Poi quando ho cominciato ad ascoltarti e a capire che lo facevi per insegnarci a comportarci anche tra di noi in maniera decente, mi sono tranquillizzata. I miei figli li sgriderò, se sbaglieranno». 

lunedì 10 agosto 2020

Pronti, partenza, via!!

Ci siamo.
Tra un mese andiamo in montagna. La Figlia G, grande organizzatrice di viaggi, sta già compilando un elenco di tutto ciò che può servire. E ovviamente lo compila con dovizia di particolari.


giovedì 28 maggio 2020

Le famiglie numerose sono "Pietra d'angolo"

E così non eravamo preparati. Come spesso ci è accaduto a me e al mio Sposo, l'arrivo di un nuovo membro della famiglia non ci ha sconvolto particolarmente (nonostante l'età ci ricordiamo ancora come funziona la "storia") ma la sorpresa non è mancata. Tuttavia questa volta non solo ho esternato un sommesso «Non pensavo proprio di arrivare a sette», ma mi sono arrischiata tantissimo nel dichiarare «Speriamo che sia femmina, giusto per abbassare la saturazione testosteronica della famiglia».

Dopo di che il tutto si è svolto come da protocollo: ricerca di abiti da "appanciate", scommesse (all'ultimo sangue) sul sesso del nascituro, ricerca dei vestitini da amiche e parenti, modesto acquisto di capi d'abbigliamento color rosa confetto giusto per sfogare la sete da shopping... Insomma dal test positivo in poi, tutta la famiglia è stata coinvolta nell'attesa di colei che adesso si chiama ufficialmente Pantuffola.

Il titolo del bellissimo giornalino dell'Associazione Nazionale Famiglie Numerose

domenica 1 marzo 2020

Educare o Istruire?

Dopo una settimana di comprensibile ansia, la Figlia G risulta patentata. Orbene, la prima che ne approfitterà sarà sicuramente la Nobis che desidera essere portata al McDonald's (hai capito la furba?): ovviamente - come da protocollo - la prossima ansia sarà data dall'esame di maturità. Una delle domande di questi giorni, quindi, è la seguente: chi si può dire effettivamente "maturo"? La Figlia G sta iniziando a saggiare i limiti di questa definizione guardandosi intorno e approfittando del fatto di essere, fondamentalmente, un'osservatrice cauta della realtà. Possiede qualche amica e diverse conoscenze che attuano comportamenti che ella osserva, deduce, 'annusa' e verso i quali si fa un'idea, verso i quali esprime un giudizio. Come poi sempre accade, sceglie - consapevolmente o meno - di utilizzare medesimi schemi comportamentali ed elimina quelli che non le si confanno. Di una cosa lei è certa, l'esame di maturità non misura la maturità: purtroppo non serve molto a riconoscere quelle caratteristiche che fanno delle persone degli adulti in grado di assumersi responsabilità pari alla patente e al diritto di voto. La Figlia G è in quella fase, credo, nella quale comprende che il voto scolastico giudica solo una mera capacità mnemonica, ma trova talvolta sconveniente che lo studente compia ragionamenti personali, tragga conclusioni spontanee, abbia opinioni soggettive. Purtroppo lei non ha conosciuto docenti - ce n'è sempre meno - che stimolano lo studente al ragionamento, docenti, quindi, che educhino. No, soprattutto negli ultimi anni, il docente riempie. E quando va bene riempie di nozioni (a scuola per lo più si va per imparare materie), quando va meno bene riempie di opinioni (personali). E quando questo accade, lo studente si trova impacciato: non è un caso che entrambi i miei figli più grandi si siano trovati a non poter controbattere ai docenti che portavano non solo nozioni, ma anche opinioni.

martedì 26 novembre 2019

Natale... ma a cosa prepararsi?

Ci siamo!
È arrivato il periodo di Natale!
Io adoro il Natale: oltre che essere una delle "fasi" più belle della vita di una Fede, è anche un un momento magico per tutti i bambini... Gli sguardi complici tra fratelli per redigere la letterina a Babbo Natale, la preoccupazione di comportarsi in modo decente (no lancio di caccole a spregio, no vandalismi su quaderni di scuola dei fratelli più grandi, sì allo svuotamento della lavastoviglie e sì al riporre in modo consono - appaiato - le scarpe nella scarpiera), la gioia di sapere che ci si riposerà per un po' di tempo a casa tutti insieme...

martedì 30 luglio 2019

La Nobis va agli scout... o forse no?!

Da quando conosco la Nobis (circa da bzz... 'ntanni: interferenze, mi spiace), le sento dire quant'é rimbambita, quanto sta invecchiando, che pirima o poi le verrà l'"Elzeméir" (Alzheimer in "nonnese") e che non ci capisce più nulla sui vari impegni estivi dei pronipoti.

Lo Sposo fa prima: "Ditemi dove volete andare, che io vi ci porto", è la sua frase top. Lui attende ordini. Che sia da portare la Figlia G a una festa, Lillo agli scout, Lannina e Cigols al campetto della parrocchia o me al supermercato: lui è l'autista e attende direttive (anche perché mi è stato spiegato abbondantemente da numerosi esperti, che gli uomini non pensano, quando guidano, quindi sono tranquilla: mio marito è normale). Diverso è quando l'istinto lo porta - a ore improbabili per qualsiasi essere umano - a prendere canne e vari ammennicoli pericolosissimi (oramai i medici del pronto soccorso si preoccupano quando è un po' che non si presenta con ami conficcati qua e là) e spingersi alla ricerca di pesce fresco. Lì è nel suo elemento, è il comandante del Sea Tiger (sto paragonando mio marito a Cary Grant: pretenderei un encomio), perciò sa lui cosa fare.

Diversamente lui pretende che io sappia esattamente giorni, ore e luoghi precisi dove sono i figli nei vari spostamenti estivi. Ed è lì che sospetto che l'Elzeméir ce l'abbia io, più che la Nobis.
Allora: dal 31 al 6 il Piccignaccolo è al campeggio scout. No: forse è Cigols... Poi il 1° tocca a Lannina che però torna il 10... Macché... La Nobis mi ascolta, rimugina, scuote la testa: "Non ero io quella di 93 anni mezza rimbambita?" chiede per informarsi se magari non sia meglio che io utilizzi la sua badante (il che mi andrebbe ottimamente: gulash polacco all you can eat) e, a questo punto, non vada lei agli scout.
Il mio calendario di Google è probabile che mi chiederà un aumento, perché se non ci fosse lui che suona, lampeggia, manda mail, ulula e temo che arrivi al martello di legno che esce dal display modello Loney Toons, io mi perderei... quante mutande? Calzini? Chi ha bisogno di pranzare al sacco? (Domanda cretina: tutti h24 hanno bisogno di pranzare al sacco)... "Lannina, tesoro: debbo aiutarti a fare lo zaino per le Vacanze di Branco?" chiedo sorridente e con l'aria di quella che sa di essere necessaria. "Mamma, l'ho fatto con mia sorella"... ella risponde con aria distratta.
Mi prodigo in organizzare impegni che si accavallano uno con quell'altro nella speranza di non portare un figlio al posto del fratello, non scordare chi sta con me (ho già tentato di infilare il sacco a pelo nello zainetto di Shrek di Checcolens, che mi ha guardato con aria interrogativa) e chi parte da solo. Poi faccio un ripasso in generale, facendomi aiutare dalla Nobis e tradendo il mio calendario Google con quello di Frate Indovino: inforcati gli occhiali lei mi dice giorni e impegni, e io torno - con la memoria - alla preparazione della mia laurea. Io ripeto. Lei corregge. Lei domanda. Io rispondo.
E mi chiedo che testa avesse, se questo significa essere rimbambite, quando era giovane: "Tutti a memoria... tenevo a mente nomi, compiti assegnati, poesie" racconta.
E io che sto lì, 'affidandomi' a Google calendar...


No, in realtà non è così: non ci si 'affida' a una macchina... a una persona, magari. Anche se in realtà c'è una sola Persona alla quale non temere mai di affidarsi. Ed è nostro Padre che è nei Cieli... A Lui possiamo affidarci. Lui non si muove di lì. Ci ama talmente tanto... e io, che sono una confusionaria e la più capricciosa delle figlie, so che Lui mi ascolta, mi ama e, soprattutto, mi perdona...


Non c'è bisogno di sveglie per questo impegno, infatti!


Il due d'agosto so dove sono: San Francesco ci invita a chiederlo, quel perdono. E anche quest'anno, ci vuole portare tutti in Paradiso. Anche se siamo figli dispettosi, smemorati, errabondi, orgogliosi... Lui ci porta con sé in Paradiso.


Buona festa del Perdono


lunedì 18 febbraio 2019

Sesso: un breve ripasso

Ci sono millemila (ora che ho imparato questo termine da Lannina, me ne approprio per qualche giorno poi smetto, giurin-giuretta) testi di educazione sessuale. Un po' perché la mia professione mi obbliga a tenermi aggiornata, un po' perché è un argomento che ho dovuto affrontare alcune di volte, ne ho diversi. 
Poi, siccome sono piuttosto una "signorina Perfettini" (grazie Figlia G di ricordarmelo anche quando ho le magliette macchiate: non vorrei abbandonare sane abitudini), ho preferito studiare. E ho affrontato con gioia una paio di corsi preparatori veramente organizzati benissimo: il primo è stato il Progetto Pioneer, il secondo è stato il Teen Star. Ho preferito affrontare dei corsi perché lo scambio attivo con altri professionisti e con altri operatori, mi piace e mi arricchisce moltissimo. E, inoltre, perché i testi che girano nelle librerie sono brutti.
Sì brutti.
Visivamente: disegni eroticamente espliciti, quindi inutili. 
Graficamente: didascalie esteticamente confusionarie.
Didatticamente: discorsi banali, argomentazioni scialbe, obiettivi formativi confusi.
Titoli e sottotitoli sensazionalistici: Passerine e pisellini (Lannina scuote la testa: «Pensano che siamo scemi?» mi chiede perplessa), Manuale di educazione sessuale dai 3 ai 9 anni (a parte che tutto ciò che è "manuale" mi ricorda molto chi dice al genitore come deve fare per essere bravo genitore e mi viene l'orticaria), Tutto ciò che non sai sul sesso te lo spieghiamo noi («Noi chi?» mi chiede Cigols preoccupato, «Me lo devono spegare la mia mamma e il mio papà, mica altri» aggiunge divorando una Girella), Le femmine sono fatte così, i maschi colà (che potrebbe sembrare mera biologia, ma in realtà ci vengono infilati termini un po' confusionari come 'erotismo' e 'orgasmo' dei quali a nove anni non c'è bisogno) e tanti altri.