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giovedì 6 ottobre 2022

Mi scusi, ma io non ho solo un figlio

Giusto per fare un esempio:

Cigols e Checcolens entrano a scuola alle 8.30 in una zona, il Piccinaccolo e la Pantuffola entro le 9 in tutt'altra zona. Tuttavia io, dovendo ancompagnare Lannina entro le 8 (terza zona diversa dalle prime due), devo caricare lei e i piccolini in modo da fare un viaggio solo (che poi sono due zone trafficatissime e lontanissime). Ma Cigols e Checcolens? Loro vanno molto vicino a casa, e non posso farli andare da soli per il semplice motivo che ci sono delle strade ammazzavecchietta da attraversare e - com'è già accaduto - se una mattina c'è qualche sciopero e la scuola non apre, loro dovrebbero tornare da soli. Quindi, in qualche modo, io devo essere certa che entrino a scuola: questo significa che un adulto deve esserci. Ora: mi si potrebbe dire che «Ai miei tempi i figlioli andavano a scuola da soli», tuttavia io rispondo che  «Ai miei tempi c'era un tantino di rispetto del Codice della Strada e - forse esagero io - i bambini da soli erano un po' più tenuti d'occhio anche dagli estranei (ricordo che io frequentavo le elementari qui e percorrevo a piedi 700 metri attraversando viali trafficati): si aiutavano ad attraversare, per esempio». Quindi mi sono informata per poter far entrare Checcolens e Cigols un po' prima, tuttavia non solo non è contemplato che questo accada perché le mamme casalinghe - si sa - dispongono di un tempo infinito, ma non è neppure contemplato se una mamma è lavoratrice autonoma: lo si può richiedere solo se i genitori sono dipendenti (il modello prestampato lascia lo spazio del nome dell'Azienda).

La Pantuffola e la Nobis: due esseri umani pieni di vita e dignità, che non producendo non hanno (avevano, visto che la Nobis non è più) diritti.

giovedì 10 giugno 2021

Sono uguale a mia madre (e un bel po' anche a mio padre)

Un ventennio fa, ammettere che nel mio carattere ci sono aspetti che ho acquisito dai miei genitori, sarebbe stato una sconfitta. Da brava e diligente studentessa del corso "Tutto, ma non come i miei genitori!" con approfondimenti in "Se i miei hanno fatto così con me, allora faccio il contrario", la strada che ero decisa a perseguire era quella - pseudoadolescenziale - del fare tutto in modo diametralmente opposto a come avrebbero fatto i miei genitori. Così, giusto per partito preso. Come dire GNE GNE GNE, SPECCHIO RIFLESSO, CICCA-CICCA!
Ho sempre pensato che gli adulti siano ben più capricciosi dei bambini, più profondamente viziati, più 'battoipiedifinchénonottengociòchevoglio', dei poveri neonati che da secoli vengono torturati con misure diseducative ideate - probabilmente- da individui con problemi psichici di sadismo. 
Il trauma più grosso, in tutto questo contesto, è stato riconoscere nei miei figli i medesimi spunti caratteriali dei miei genitori e reagire guardandomi allo specchio pronunciando parole sconclusionate che assomigliano più a dei muggiti di vacche in agonia, scuotendo la testa come mufloni attaccati da mosche di montagna.