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mercoledì 23 settembre 2020

"Dopo i 18 anni, i figli sono liberi!" (e pure molto prima!!)

Se c'è una cosa che non reggo, è la classica frase, che puzza un po' di muffa,: «Ah, dopo il 18 anni un ragazzo, è libero!» o «Dopo i 18 anni una ragazza ha diritto di scegliere!!!». Tutto questo, di solito, viene dichiarato in campo "sentimentale" (occhio perché i sentimenti c'entrano poco e male: si parla spesso di genitalità). Provo a spiegarmi, ma devo prima raccontare un evento di qualche anno fa. 

mercoledì 29 gennaio 2020

Rifarsi il letto vuole dire "Ti voglio bene, mamma"

La proverbiale cattiveria della sottoscritta è stata evidenziata moltissime volte da tutti i figli.
Chi prima chi dopo ha affermato, tra le lacrime o le risate, che la mamma è cattiva. Talvolta tiranna. Spesso banalmente perfida come Crudelia de Mon o la matrigna di Cenerentola, glaciale come Crimilde o assetata della sofferenza - dei poveri figli - come Ursula. Non so quale figlio/figlia mi urlò che sono la peggiore madre del mondo. Capita - rispondo in questi casi - e mi limito a un armistizio fatto da crêpes e nutella, il che non guasta.


mercoledì 16 ottobre 2019

Ricordi di gioventù

Sono cresciuta in casa di amici di famiglia che, tra figli e nipoti, ce n'era da benedire e santificare. Passavamo alcune settimane estive - le più belle della mia scarna pubertà - a Belgirate, in un'enorme casa piena di stanze. Ci dividevamo in bande (di solito maschi e femmine) e la prima gara della giornata era correre per arrivare a colazione, l'ultima della giornata era per arrivare per primi a servire Messa. L'adulto di riferimento era l'arzilla nonna che, come un generale di brigata, dettava affettuosamente legge. La nonna è stata una delle persone alle quali sono più affezionata e, neppure tanto segretamente, agogno di somigliarle, un giorno (POV: la nonna è ancora viva e in salute. Accusa bonariamente il Signore di essersi scordata di lei).




giovedì 13 dicembre 2018

San Giuseppe

Giuseppe era un uomo. Accettò una giovanissima sposa che già attendeva un figlio e accettò di proteggere lei stessa e quel bambino. Giuseppe accolse la vita di quel neonato che venne al mondo in una notte fredda. Penso all'ansia nel cercare un posto dove far partorire una giovane moglie  (spaventata e stanca da un viaggio in groppa a un mulo) e alla foga nel trovare un'altra donna che possa aiutarla. Un posto sicuro e caldo dove accogliere un figlio: hai detto nulla!
Una madre ha un ruolo meraviglioso: nutrire un bambino nel proprio ventre, nutrirlo col proprio seno. Poi iniziare ad educarlo, dandogli le prime briciole di creanza. Facciamo parte di una società e la mamma deve aiutarci a capire i primi rudimenti. Poi si aggiunge il padre: colui che e difende, protegge, mantiene in vita la famiglia e dimostra al figlio maschio cosa significa essere uomini. Giuseppe era un uomo non tanto istruito, ma con tradizioni e buonsenso. E Fede. Si affida all'Angelo. Una, due volte: molte più volte di quanto ci fidiamo noi. Non si mette lì a sindacare quando gli viene detto di mettere in salvo la sua famiglia. Quanti uomini lo fanno ogni giorno? 
Sono tanti.
E io uno ce l'ho al mio fianco.
Ogni donna dovrebbe avere un uomo disposto a difendere la sua famiglia, a prendersene cura. Ed educare questo tipo di uomini spetta anche alle donne.