Visualizzazione post con etichetta Volersi bene. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Volersi bene. Mostra tutti i post

lunedì 10 ottobre 2022

"Ma chi me l'ha fatto fare di diventare madre?" è LA questione

Avere un figlio, per una certa percentuale di mamme, è una faccenda mostruosa. Se ne accorgono quando nasce o forse dopo qualche mese/anno. Lo capisco perfettamente. Io stessa avrei cancellato tutto (gravidanza, matrimonio, figlia), se avessi potuto. E non perché la Figlia G non è stata assolutamente programmata (in realtà quando si decide di avere rapporti sessuali si decide di avere figli), perché questa percezione l'ho avuta anche in altre circostanze. Tuttavia mi chiedo perché questo sia accaduto. E non solo a me. 
Ero sola.

Per esempio analizzai le parole di una tizia che raccontò dell'amore per la figlia che però denunciava - con lo scopo di creare un movimento - il suo non apprezzamento nei confronti della maternità.



giovedì 3 febbraio 2022

Essere genitori perfetti: come diavolo si fa??

Non lo so.

Provate a farlo: scrivete su un qualsiasi motore di ricerca la frase "Come fare per essere genitori perfetti" e guardate il risultato. Migliaia di pagine di carta stampata che guida i poveri due malcapitati passo passo, per diventare genitori con la medaglietta ed avere figli con la medaglietta. Figli gentili, educati, che sanno comportarsi adeguatamente, che imparano con facilità. Genitori simpatici che educano i figli con estrema facilità, che sanno come comportarsi, che nutrono in modo sano e impartiscono regole di convivenza civile perfette. 


Ecco: io manco per sbaglio.

giovedì 13 gennaio 2022

Cari pedagogisti e cari psicologi...

Lo confesso. Ho sbagliato un milione di volte e più. Ho urlato e ho sculacciato. 

Tuttavia, prima di proseguire, vado indietro nel tempo. 

Le botte a fin di bene, non esistono. Le sculacciate educative sono un enorme bugia. Ed è vero. Chiunque supponga che una sberla o una sculacciata possano essere educative, sbaglia. E molto. 


mercoledì 31 marzo 2021

Fuori dalla mia Chiesa! Fuori! Fuori!

Presente le panciate con le quali Fra Tuck butta fuori dalla sua chiesetta, il perfido sceriffo di Nottingham? Ecco: la mia situazione è questa. 


giovedì 4 febbraio 2021

Auguri per i vostri 45 anni di matrimonio, mamma e papà

Si conobbero verso settembre del 1975: frequentavano la Facoltà di Glottologia. Lei 21 anni e lui 26. Lei aveva appena fatto partire il suo ragazzo per la naja e lui aveva cambiato corso universitario per approdare a Lingue Antiche. 
Decisero di sposarsi in sei mesi, esattamente il 5 febbraio 1976.
Lei voleva, credo, qualcuno che la portasse fuori di casa e le risolvesse i suoi problemi. Lui dimostrare, credo, alla propria famiglia di essere capace di essere adulto. 
Io nacqui tre anni dopo, voluta e amata.
Ma.

domenica 12 luglio 2020

Se vai in Chiesa devi essere buono per forza!

Le maestre Tiziana (quella con la lunghissima trecciona di capelli rossi) e Fabrizia (quella, invece, con capelli neri corti) avevano un'idea chiara di come affrontare i bambini che litigano: ricordo una volta - stavamo preparando la "Festa degli indiani" di fine anno 1985 presso la scuola materna di via Palermo a Milano - che io e la Cristina ci prendemmo a tirate di capelli perché lei aveva pasticciato qualcosa di mio e io qualcosa di suo... Che sgridata che ci prendemmo! Entrambe. 50 e 50. E poi, sedute di spalle, ci relegarono nel "pensatoio" in classe. Il "pensatoio" era uno spazio aperto dove i litiganti si dovevano calmare un pochino per poi cercare di riappacificarsi (ovvero guardarsi in cagnesco per un po' dopo un momento di chiarimento con la maestra) e serviva per fermare la fase "rabbia" del singolo, "staccando la spina". 


giovedì 28 maggio 2020

Le famiglie numerose sono "Pietra d'angolo"

E così non eravamo preparati. Come spesso ci è accaduto a me e al mio Sposo, l'arrivo di un nuovo membro della famiglia non ci ha sconvolto particolarmente (nonostante l'età ci ricordiamo ancora come funziona la "storia") ma la sorpresa non è mancata. Tuttavia questa volta non solo ho esternato un sommesso «Non pensavo proprio di arrivare a sette», ma mi sono arrischiata tantissimo nel dichiarare «Speriamo che sia femmina, giusto per abbassare la saturazione testosteronica della famiglia».

Dopo di che il tutto si è svolto come da protocollo: ricerca di abiti da "appanciate", scommesse (all'ultimo sangue) sul sesso del nascituro, ricerca dei vestitini da amiche e parenti, modesto acquisto di capi d'abbigliamento color rosa confetto giusto per sfogare la sete da shopping... Insomma dal test positivo in poi, tutta la famiglia è stata coinvolta nell'attesa di colei che adesso si chiama ufficialmente Pantuffola.

Il titolo del bellissimo giornalino dell'Associazione Nazionale Famiglie Numerose

lunedì 30 marzo 2020

Non so da voi, ma da noi le cene sono così


In una parentesi piuttosto breve della mia esistenza di madre, ho tentato di percorrere due strade sull'argomento "comunicazione" tra genitori e figli. So che adesso mi tirerò addosso "l'ira funesta" di chi ama molto questo tipo di iniziative "pedagogiche", ma per me - che sono iraconda e vagamente tendente alla mancanza di pazienza - hanno significato l'assoluta pazzia.

sabato 28 marzo 2020

E' tutta colpa delle famiglie numerose? Ma col cavolo!!!


«Dodici figli e ci diamo ancora dentro!!» dice il papà del film "Una scatenata dozzina", uno dei nostri preferiti (ti prego, marito, non ti entusiasmare dicendo che abbiamo ancora posto in mansarda). 

mercoledì 29 gennaio 2020

Rifarsi il letto vuole dire "Ti voglio bene, mamma"

La proverbiale cattiveria della sottoscritta è stata evidenziata moltissime volte da tutti i figli.
Chi prima chi dopo ha affermato, tra le lacrime o le risate, che la mamma è cattiva. Talvolta tiranna. Spesso banalmente perfida come Crudelia de Mon o la matrigna di Cenerentola, glaciale come Crimilde o assetata della sofferenza - dei poveri figli - come Ursula. Non so quale figlio/figlia mi urlò che sono la peggiore madre del mondo. Capita - rispondo in questi casi - e mi limito a un armistizio fatto da crêpes e nutella, il che non guasta.


giovedì 16 gennaio 2020

La storia degli omini della cacca

L'argomento potrebbe non appassionare chi è schifiltoso, ma tra mamme spesso è fonte di discussioni. In realtà questa è la storia del Nonno Gianni, della sua fantasia e di quello che di prezioso mi ha lasciato (inclusa la storia della cacca).

Il Nonno Gianni era figlio di Paolo (un cosiddetto "Ragazzo del '99" che tornò dalla Grande Guerra) e Serafina (donna caparbia e risparmiosa). Paolo e Serafina - soprannominata poi Nonna Tina da tutti - si mantenevano grazie a un negozio di macelleria a Milano (che durante la Seconda Guerra Mondiale fu raso al suolo) e qualche lavoro di sartoria, e misero al mondo due figli: Giovanni Natale (il nostro eroe) ed Emanuele (lo zio Lele).

Il Nonno quattordicenne

martedì 17 dicembre 2019

Svelare il Natale, ovvero, gli auguri 2019


Il Natale svela verso Chi dobbiamo guardare, che non è (solo) una Persona (Gesù), che non è (solo) un bambino (che sarà adulto), che non è (solo) un figlio (di Dio), ma è una Famiglia. La nascita di una Famiglia ci deve svegliare dal torpore. Sì, perché stiamo dormendo da troppo tempo. Stiamo assopiti in un limbo vuoto fatto di inutilità. Maria è madre, Giuseppe è padre.

Allora ecco svelato il Natale: fatevi gli auguri di essere una famiglia, di diventarlo presto, di non perdere tempo in chiacchiere, di pretendere di essere una mamma e un papà, di avere la forza e il desiderio (basta chiederlo a Lui) di essere famiglia. 

Allora auguri a chi vuole l'amore vero, che lo trovi e si sposi.
Auguri a chi vuole un figlio perché che riceva quel dono meraviglioso aprendosi alla genitorialità che meglio lo realizza (e spesso non è quella che si pensa o si pretende per sé perché il Mistero non può che svelarsi dandoci indicazioni).
Auguri a chi non vuole un figlio, perché si scontri con la propria immagine l'ultimo giorno della propria vita e veda chi c'è al suo fianco, se non i figli.
Auguri di cuore a ogni bambino, che trovi chi lo rispetta, chi lo educa, chi lo ama.
Auguri perché ogni genitore voglia esserlo davvero.

mercoledì 16 ottobre 2019

Ricordi di gioventù

Sono cresciuta in casa di amici di famiglia che, tra figli e nipoti, ce n'era da benedire e santificare. Passavamo alcune settimane estive - le più belle della mia scarna pubertà - a Belgirate, in un'enorme casa piena di stanze. Ci dividevamo in bande (di solito maschi e femmine) e la prima gara della giornata era correre per arrivare a colazione, l'ultima della giornata era per arrivare per primi a servire Messa. L'adulto di riferimento era l'arzilla nonna che, come un generale di brigata, dettava affettuosamente legge. La nonna è stata una delle persone alle quali sono più affezionata e, neppure tanto segretamente, agogno di somigliarle, un giorno (POV: la nonna è ancora viva e in salute. Accusa bonariamente il Signore di essersi scordata di lei).




mercoledì 21 agosto 2019

Dio ci insegna come essere genitori

Il Piccinaccolo è malato. Dall'alto dei suoi 19 mesi, una stomatite erpetica, sta gettando tutta la famiglia nello sconforto. Sono notti pesanti e il povero Piccinaccolo è esausto. Noi con lui.

domenica 11 agosto 2019

La felicità dei figli

Quando ero piccola io, pensavo che la felicità fosse una città: cresciuta con le favole di Richard Scarry, anelavo, un giorno, di abitare a Felicittà. Solo da più grande fui costretta a capire che il famoso luogo della felicità non era una meta raggiungibile nella pratica camminando verso un luogo materiale, ma andando in profondità nel mio cuore. Erano già in fase di separazione, i miei genitori, e mia madre si lamentò con mio padre di non averla resa felice: lei ha creduto tutta la vita nel fatto che altri avrebbero dovuto pensare a farla sentire bene poiché - vissuta nel boom economico - i suoi genitori la  crebbero accontentandola in tutti i bisogni materiali tangibili.

giovedì 6 giugno 2019

Stella e il buonsenso. Auguri Figlia G: colla tra mamma e papà

Figlia, Figlia amata. Da oggi sarai donna. Lo sei già in mille e un modo, ma lo Stato oggi decide che ti devi assumere le tue responsabilità.
Te le devi assumere perchè io e papà passiamo in secondo piano. Saremo sempre affianco  a te anche se dovessi ipoteticamente sgozzare una suocera invadente (anzi, se vuoi, in giardino c'è spazio). Saremo sempre affianco a te anche se dovessimo venire in capo al mondo a trovarti (tanto ti troviamo subito, avendo il gps nel tuo cellulare). Saremo sempre affianco a te anche se diventerai famosissima e se avrai un milione d'impegni mondani tipo red carpet (non butto via le scarpe del tuo battesimo, casomai, dato che sono praticamente nuove). Saremo sempre affianco a te anche se decidessi di sposare Bigfoot e mettere al mondo tanti bei bambini pelosi (casomai mi organizzo con le torte abbondanti per i compleanni). Saremo sempre affianco a te anche se volessi fare l'eremita sul monte Everest (ho una sciarpa bella morbidosa e la boulle dell'acqua calda della nonna Eda, la tua trisavola, che è sostanzialmente nuova: ha fatto solo la seconda guerra mondiale, non ha un graffio). Insomma, non riuscirai a liberarti di noi.

lunedì 18 febbraio 2019

Sesso: un breve ripasso

Ci sono millemila (ora che ho imparato questo termine da Lannina, me ne approprio per qualche giorno poi smetto, giurin-giuretta) testi di educazione sessuale. Un po' perché la mia professione mi obbliga a tenermi aggiornata, un po' perché è un argomento che ho dovuto affrontare alcune di volte, ne ho diversi. 
Poi, siccome sono piuttosto una "signorina Perfettini" (grazie Figlia G di ricordarmelo anche quando ho le magliette macchiate: non vorrei abbandonare sane abitudini), ho preferito studiare. E ho affrontato con gioia una paio di corsi preparatori veramente organizzati benissimo: il primo è stato il Progetto Pioneer, il secondo è stato il Teen Star. Ho preferito affrontare dei corsi perché lo scambio attivo con altri professionisti e con altri operatori, mi piace e mi arricchisce moltissimo. E, inoltre, perché i testi che girano nelle librerie sono brutti.
Sì brutti.
Visivamente: disegni eroticamente espliciti, quindi inutili. 
Graficamente: didascalie esteticamente confusionarie.
Didatticamente: discorsi banali, argomentazioni scialbe, obiettivi formativi confusi.
Titoli e sottotitoli sensazionalistici: Passerine e pisellini (Lannina scuote la testa: «Pensano che siamo scemi?» mi chiede perplessa), Manuale di educazione sessuale dai 3 ai 9 anni (a parte che tutto ciò che è "manuale" mi ricorda molto chi dice al genitore come deve fare per essere bravo genitore e mi viene l'orticaria), Tutto ciò che non sai sul sesso te lo spieghiamo noi («Noi chi?» mi chiede Cigols preoccupato, «Me lo devono spegare la mia mamma e il mio papà, mica altri» aggiunge divorando una Girella), Le femmine sono fatte così, i maschi colà (che potrebbe sembrare mera biologia, ma in realtà ci vengono infilati termini un po' confusionari come 'erotismo' e 'orgasmo' dei quali a nove anni non c'è bisogno) e tanti altri.

giovedì 13 dicembre 2018

San Giuseppe

Giuseppe era un uomo. Accettò una giovanissima sposa che già attendeva un figlio e accettò di proteggere lei stessa e quel bambino. Giuseppe accolse la vita di quel neonato che venne al mondo in una notte fredda. Penso all'ansia nel cercare un posto dove far partorire una giovane moglie  (spaventata e stanca da un viaggio in groppa a un mulo) e alla foga nel trovare un'altra donna che possa aiutarla. Un posto sicuro e caldo dove accogliere un figlio: hai detto nulla!
Una madre ha un ruolo meraviglioso: nutrire un bambino nel proprio ventre, nutrirlo col proprio seno. Poi iniziare ad educarlo, dandogli le prime briciole di creanza. Facciamo parte di una società e la mamma deve aiutarci a capire i primi rudimenti. Poi si aggiunge il padre: colui che e difende, protegge, mantiene in vita la famiglia e dimostra al figlio maschio cosa significa essere uomini. Giuseppe era un uomo non tanto istruito, ma con tradizioni e buonsenso. E Fede. Si affida all'Angelo. Una, due volte: molte più volte di quanto ci fidiamo noi. Non si mette lì a sindacare quando gli viene detto di mettere in salvo la sua famiglia. Quanti uomini lo fanno ogni giorno? 
Sono tanti.
E io uno ce l'ho al mio fianco.
Ogni donna dovrebbe avere un uomo disposto a difendere la sua famiglia, a prendersene cura. Ed educare questo tipo di uomini spetta anche alle donne.

lunedì 29 ottobre 2018

L'amore? Non basta

Mio nonno tornò dalla Campagna di Russia col congelamento e un occhio guercio tutto fasciato. Era magro: aveva le piattole nel pube e le pulci nei capelli. Mia nonna faceva la Crocerossina volontaria in ospedale. Era ancora ricoverato quando, per fare un po' di privacy, dietro un giornale aperto, mio nonno chiese a mia nonna di sposarlo.
-non convissero ("Dobbiamo vedere se andiamo d'accordo");
-si mantennero casti ("Dobbiamo vedere se andiamo d'accordo da quel punto di vista lì");
-non aspettarono anni ("Dobbiamo prima fare quello e quello");
-non avevano casa;
-non avevano professione (mio nonno era mutilato, tra l'altro).
Sapevano che si volevano bene e che avevano deciso di amarsi.
Sì, l'amore vero. Quello fatto di impegno, razionalità, sacrificio.
E lo hanno fatto superando problemi enormi.
Fino alla fine.

Appunto per i milanesi: c'era la neve, a Sant'Ambrogio, quel giorno...