Quando ero ragazzina, respiravo aria salubre presso una famiglia
numerosa. Da brava figlia di separati, ne abbisognavo come l'ossigeno.
Venivo sgridata, venivo abbracciata, venivo accolta, venivo nutrita (e non solo di pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio). Ecco, nutrire e nutrirsi bene non è solo un gesto che ci fa rimanete in salute, un modo per creare un momento di relazione, un mezzo tramite il quale comunicare affetto, ma è anche un gesto di profondo rispetto nei confronti di Chi ci ha donato la vita e il corpo che abitiamo.
Prendersi cura nutrendo al meglio i propri figli ho imparato essere qualcosa che va al di là di tanti gesti pedagogici impartiti dai teorici che studiai alle Magistrali. Io nutro il tuo corpo allattandoti, nutro la tua anima perché il Soffio di Vita che hai ricevuto ancora quando eri microscopico, ti ha affidato a me perché mi prendessi cura di te totalmente.
Quando entravo in casa di quella famiglia, indipendentemente dal fatto che fossi attesa o meno, un pasto caldo l'inverno e fresco l'estate, c'era sempre per me. Sentivo la mia pancia riempirsi, il mio cuore gioiva del fatto che lì qualcuno mi amava.
Rispettare il proprio corpo è fondamentale per noi stessi e gli altri, aiutare una persona più giovane a farlo, trasmettendole la gioia nel mangiare bene insieme, è accogliere al meglio il Dono della Vita.
Per quanto riguarda la nostra famiglia, un segno della Croce prima di buttarci sul chilo di farro al pesto, è un nutrire l'animo anche di parole.
Venivo sgridata, venivo abbracciata, venivo accolta, venivo nutrita (e non solo di pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio). Ecco, nutrire e nutrirsi bene non è solo un gesto che ci fa rimanete in salute, un modo per creare un momento di relazione, un mezzo tramite il quale comunicare affetto, ma è anche un gesto di profondo rispetto nei confronti di Chi ci ha donato la vita e il corpo che abitiamo.
Prendersi cura nutrendo al meglio i propri figli ho imparato essere qualcosa che va al di là di tanti gesti pedagogici impartiti dai teorici che studiai alle Magistrali. Io nutro il tuo corpo allattandoti, nutro la tua anima perché il Soffio di Vita che hai ricevuto ancora quando eri microscopico, ti ha affidato a me perché mi prendessi cura di te totalmente.
Quando entravo in casa di quella famiglia, indipendentemente dal fatto che fossi attesa o meno, un pasto caldo l'inverno e fresco l'estate, c'era sempre per me. Sentivo la mia pancia riempirsi, il mio cuore gioiva del fatto che lì qualcuno mi amava.
Rispettare il proprio corpo è fondamentale per noi stessi e gli altri, aiutare una persona più giovane a farlo, trasmettendole la gioia nel mangiare bene insieme, è accogliere al meglio il Dono della Vita.
Per quanto riguarda la nostra famiglia, un segno della Croce prima di buttarci sul chilo di farro al pesto, è un nutrire l'animo anche di parole.