Io a 21 anni

 Una foto. Un'immagine ferma. Un ricordo chiaro. 

21 anni, prima figlia. 

Consigli, suggerimenti, auspici e ricatti affettivi. Nell'ordine: "Sei troppo giovane per saper fare la madre, devi fare così"; "A mio parere non devi fare così, ma cosà, altrimenti chissà che guaio combini: poi da grande non impara a fare così, ma rimane cosà PER SEMPRE"; "Spero vivamente che tu non voglia fare cosà, altrimenti chissà come poi potrai togliere quella cattiva abitudine"; "Se tu volessi bene a tua figlia, faresti così: anzi, certamente se fai cosà vuol dire che non fai il meglio per lei". 

La neonata era nella sua culla, nella sua cameretta. Io costretta ad alzarmi. Una volta, due volte, tre volte... vent'un volte. Mi alzo l'ultima, la ventiduesima: la bimba urla con tutta l'energia che ha in corpo. Io mi alzo piangendo, la prendo, la ninno con energia, le chiedo di farmi dormire, che non ce la faccio più. Si alza subito mio marito, me la toglie di mano e la calma. Io mi chiudo in bagno a piangere e spacco un mobiletto a pugni. 

La soluzione non si fa attendere. Con freddezza solo maschile, il papà mi dà la neonata. La mette nel letto in mezzo a noi. Mi dice "Basta!!". La neonata si assopisce ciucciando. La mattina siamo in questa posizione. Lei dorme serena. Io dormo serena.

Ora: ognuna fa quello che ritiene giusto. Ognuno applica le regole pedagogiche che ritiene rispettare il proprio sentire. Ma questo "ognuno" non è nessun altro al di fuori di mamma e papà che si relazionano con il loro bambino. 

Mammitudine: ogni madre è perfetta per il suo bambino. Ogni madre è capace di rendersi adeguata alla relazione col suo piccolo. Nessuna madre è perfetta per l'immaginario di madre che culture, mode, professionisti ed "esperti" di ogni latitudine e generazione hanno descritto. Stanchezza, malessere, frustrazione e financo - talvolta - la voglia di pensare: "Chi me la fatto fare??" - sono reazioni normali di chiunque si trovi ad affrontare una maternità, una situazione nella quale si vive una realtà che coinvolge tutta la propria vita. Che un bimbo sia una sorpresa, che un bimbo sia stato cercato. Essere mamme non è semplice. Lo sarebbe infinitamente di più se non ci fosse tutto quell'ambaradan di voci inutili e insistenti che latrano ogni tipo di convinzione solamente personale. Fisiologicamente le mamme sanno. Tale sapere non significa infallibilità, ma se le si lasciasse fare!! 

Mammitudine è rispettare la relazione tra un bambino e la sua mamma. Mammitudine è custodire nel cuole la consapevolezza di farcela.

PS: la neonata che non avrebbe mai dormito da sola se solo avesse sostato 5 minuti nel mio letto, sono quindici anni che non mette piede nel mio letto se non per "gossippare" e farci due chiacchiere...