Da una parte le mamme e i papà che applicano il cosiddetto "Attachment Parenting", dall'altra - come oramai mi capita sempre più spesso - professionisti, esperti e chiacchieroni che compiono una confusione mostruosa su cosa significhi provare a trattare i figli come Doni del Cielo, e trattare i figli come gente che va allevata sbrigativamente e duramente spendendo il meno possibile nello studio di cosa significhi educare.
Per l'ennesima volta, in un libro piuttosto intelligente di un professionsita cattolico, ho dovuto constatare il fatto che vi è una lettera scarlatta affibbiata a fuoco sui genitori che pretendono un'assistenza rispettosa per la nascita dei figli (per non parlare del partorire a casa o con un VBAC), che decidono di guidare gentilmente i figli verso la maturazione della loro autonomia, anche attraverso il sonno condiviso, cercando di essere presenze attente nella loro vita familiare. Secondo il succitato autore, il lassismo educativo che vede giovani non avere il coraggio di affrontare le frustrazioni della vita, lo stesso che osserva con sgomento genitori difendere i propri figli che commettono anche crimini, il medesimo che spinge i genitori a picchiare i docenti, è colpa del fatto che i bambini dormano con mamma e papà per i primi due/tre anni di vita.
A parte allontanare dalle parrocchie, dalle comunità religiose e dai vari movimenti in seno a Madre Chiesa, queste opinioni durissime ed estremamente errate nei confronti dei genitori, non provocano altro che lo stabilirsi di relazioni di potere nelle relazioni personali. I genitori che infatti studiano e applicano a loro modo l'attachment parenting (che non è un metodo, quindi, ma l'insieme di spiegazioni sulla fisiologia e sullo sviluppo dell'intelligenza emotiva dei figli, e che lascia liberi i genitori di adattarle alla propria vita familiare) sono spesso costretti a omettere e mentire il fatto che stanno dalla parte dei loro bambini, in un mondo nel quale lo sviluppo delle Virtù è collegato direttamente con il superamento delle frustrazioni che la durezza della vita mette di fronte a ogni singolo individuo.
Tale modo di vedere è certamente figlio della "pedagogia nera" con la quale si è cresciuti, ed è causa del fiorire di personalità narcisiste e violente che si trovano da ogni parte, a tutt'oggi. Ma questo non si può dire, poiché la personalità dura e mentalmente centrata del narcisista è spesso confusa con temperamenti ritenuti moralmente forti ed integerrimi.
Purtroppo sono costretta un'ennesima volta a constatare come l'argomento "educazione" (che ha al proprio interno sotto argomenti come: abolizione della "Violenza Ostetrica", "promozione dell'Allattamento", "Studio della Fisiologia infantile", promozione del "pensiero critico" negli adolescenti ed altri) sia visto in un solo modo, all'interno del percorso pedagogico che dovrebbe imparare da Gesù Maestro (cit. Gesualdo Nosengo). Continuerò a dare il mio appoggio alle mamme che mi scrivono e mi contattano per chiedere informazioni su come evitare di essere maltrattate durante il parto (cosa che dovrebbe interessare a chi promuove la natalità, ma tant'è); su come rispondere alle accuse di lassismo educativo mosse da parroci, psico-pedagogisti eccetera; su come sopravvivere alle continue critiche che tentano di manomettere la cura dei figli attraverso una guida gentile, e mi limito a sperare che prima o poi i fautori dell'abbattimento dei vizi infantili attraverso l'autoritarismo, siano trattati come vorrebbero che si trattassero i bambini.
Nell'attesa che questo accada, dal basso della mia incapacità educativa (i miei figli sanno bene quanto io sia pessima), suggerisco ai genitori di pensare che i figli vanno amati, accolti e protetti come il Padre fa con noi.
Non abbiate paura di volere bene ai vostri bambini con dolcezza e autorevolezza.