Il tutto si gioca sulla competenza e sull'umiltà.
Se sei competente non ti inganna nessuno, se sei umile non ti fai ingannare. La Mammitudine si snoda su questi due punti.
Se sei competente sul tuo corpo di donna fertile, nessun medico può prescriverti la pillola anticoncezionale. Nessun medico ti può dire che la EllaOne sia contraccezione d'emergenza. Nessun medico ti può dire che quello "è un grumo di cellule". Nessun medico ti può dire che proseguire la tua gravidanza significa far soffrire il tuo bambino. Nessun medico ti può dire che non sei in grado di far nascere tuo figlio (anche se fai il cesareo sei TU, mamma, che lo fai nascere). Nessun medico può dirti che non hai abbastanza latte. Nessun medico può dirti che non sei in grado di educare tuo figlio. Nessun medico può dirti che sia meglio che un esperto dia lezioni di educazione sessuale ai tuoi figli.
Se sei umile, non temi di chiedere spiegazioni, di scoprire, studiare, di chiedere aiuto. Molto della Mammitudine dipende dall'umiltà: sia quella che ti spinge a migliorare quotidianamente, sia quella che ti spinge a chiedere scusa e fare un passo indietro. E lo si può fare sempre, con tutti, con serenità.
Nutrire le figlie femmine, in un mondo dove esistono operatori sanitari che erotizzano i bambini a causa delle linee guida dell'OMS e dei cospicui foraggiamenti che le ditte farmaceutiche forniscono alla Medicina, non è semplice. Come fare? Competenza e umiltà.
Ho scoperto l'esistenza della fisiologia della fertilit, ben dopo il corso di laurea in ostetricia: ho ammesso i miei errori, ho chinato la testa sui libri. Nessuno nasce imparato, quindi testa bassa. Ho tempestato di telefonate colleghe e amiche, ho letto, ho ascoltato. Testa bassa. E se lo posso fare io, di certo lo possiamo fare tutte.
Siamo state allevate con la possibilità di recarci di nascosto in consultorio per farci dare la pillola. E' questo ciò che vogliamo dalla relazione con le nostre figlie? Dopo che le abbiamo cresciute con amore e attenzione per le chilocalorie, è in questa ignoranza che vogliamo farle morire? Non penso. Studiare, capire, conoscere. E molta umiltà: "Ho sbagliato".
"Ho sbagliato a darti il telefonino attraverso il quale il tuo cervello e il tuo animo hanno mangiato cacca, per cui da oggi basta: avrai un telefono per telefonare. Sei arrabbiata? Sì lo so. Ma sei troppo preziosa per mangiare cacca. Lo faremo assieme. Possiamo farcela. Le tue amiche ti isoleranno? Conoscerai vere amiche che se vogliono parlarti chiamano me o ti suonano il citofono e non ti giudicano dagli elettrodomestici che possiedi".
Il corpo, l'animo e il cuore delle nostre figlie non possiamo barattarle per un piatto di lenticchie: la vita delle nostre figlie non è svendibile solo perché non abbiamo voglia d'impegnarci a fare le madri. Non sappiamo nulla di ciclo? Si studia. Non sappiamo come fare per relazionarci con loro? Ascoltiamole, facciamoci guidare da chi non vuole altro che siamo noi ad educarle. Come si fa? Si cercano esperti che sono certi del fatto che i primi educatori siano i genitori. Umiltà.
La Mammitudine ce l'ha scippata per primo chi ci ha fatto capire che non eravamo capaci (di pensare a un figlio, di nutrirlo, di allevarlo): grande inganno. Lo sappiamo fare. Competenza e umiltà. Coraggio.