giovedì 14 luglio 2022

Le giornate di una famiglia numerosa qualsiasi

Una delle curiosità che mi vengono rivolte maggiormente riguarda l'andamento della giornata "tipo". Per cui, per rispondere a tale interesse, provo a descrivere le arrampicate che tutta la famiglia affronta quotidianamente (da settembre a giugno: poiché luglio e agosto mi vedono arrostire sulla spiaggia tra un castello coperto di conchiglie, sabbia negli occhi, gelati da sciacquare perché caduti nella rena, pipì nei costumi da bagno e compiti delle vacanze talmente inutili da risultare imbarazzanti). 
La sveglia suona alle 6.50, e spesso sono sveglia già da qualche minuto. Lannina sovente punta la sveglia alle 6: lo fa per ripassare le ultime cose per le interrogazioni della giornata. Il resto della famiglia russa saporitamente.

Quando la sveglia suona, ho la Pantuffola spalmata sulla mia sinistra, accanto alla sbarra (il lettino è un mobile che non usiamo più da almeno un decennio poiché era un ammassa-roba-sparsa), e il Piccinaccolo sulla destra. Questi è giunto durante la nottata, in una fase del mio sonno piuttosto profonda. Lo Sposo è quello che è collegato mentalmente con lui, mentre io sono resettata sulle poppate della Pantuffola. Quando il Piccinaccolo si sveglia non è che emette un lamento silenzioso o, sarebbe ancor meglio, venga nel nostro letto infilandosi in modo quasi fantasmevole. No: lui apre mezzo occhio ed emette subito un pianto che, grazie al Cielo, sta andando ad affievolirsi col passare dei mesi. Quindi lo Sposo si catapulta stile «911 qual è l'emergenza?» per evitare che l'intero quartiere ci mandi la Signora Coniglio con l'elicottero per controllare se tutto sia a posto.

Siccome il Piccinaccolo, poggiata l'augusta intelligenza sul guanciale accanto a me e piantate le ginocchia nella mia schiena, russa nel giro di un nanosecondo, lo Sposo scappa a dormire - quello che gli resta - nel letto del Piccinaccolo medesimo. Sopra lo Sposo dormono Cigols e Checcolens che non ha ancora voglia di dormire da solo, per cui smembra mentalmente Cigols perché quest'ultimo non si corichi nel proprio letto (che sarebbe al piano di sopra accanto al Lillo), ma nel suo. Cigols non cede con difficoltà poiché la sua stanzetta, piccola ma confortevole, ha tuttavia la porta di fronte all'ingressino che dà sulla mansarda che, essendo buia e un po' angusta, talvolta gli appare inquietante. Accade talvolta che, però, Checcolens si addormenti appena poggiato il capo sul guanciale, quindi Cigols - sfuggendo al suo impegno e combattendo un po' di timore del buio - si corichi in cameretta sua, e si abbiocchi sfogliando qualche fumetto (Topolino o Paperino) rigorosamente lasciando l'abat-jour accesa (mi chiedo come facciano i bambini a riposare con la luce negli occhi, poiché io me lo sono proprio scordato...).

Lannina ha vinto la camera di maggiorni dimensioni che è stata espropriata ai "tre moschettieri" (Cigols, Checcolens e il Piccinaccolo) quando Cigols ha voluto cameretta propria, ma sa che dovrà condividerla con la Pantuffola quando questa verrà sfrattata dal lettone (il che sarà graduale a partire - di solito - dal primo anno di scuola materna). Il fatto è che Lannina ha un concetto di "ordine" vagamente personale: tutti i suoi abiti (ringrazio il Cielo di avere chi mi regala pacchi di abiti da teen-ager smandrappata e vagamente dark), che le consegno abbastanza piegati nel suo catino (ognuno possiede il proprio che riempio nella stanza dello stiro/dispensa/camera giacche e cappotti), non vengono riposti nel capiente armadio apposito, ma appoggiati svogliatamente sul letto della Pantuffola. Questa, che sa che il letto rosa con le principesse è di sua proprietà, mi guarda con aria interrogativa e mi chiede: «Mio letto?». Eh, prima o poi sarà tuo. Magari vuoto. Quello che però riesce a costruire Lannina è allargare tutti i fogli, gli appunti, i libri e i quaderni lungo la scrivania che dovrebbe avere due posti, sino a spargere il materiale scolastico per terra. Poi capita che si decida a riordinare e allora non bisogna entrare in camera se non si vuole essere appallottolati e buttati nell'immondizia. Lo fa bofonchiando, parlottando, pentoladifagiolando con un cipiglio da Mamy di Via col Vento. Però quando lo fa, lo fa benissimo, nel senso che in giro non rimane NULLA.

Comunque stavo dicendo che la prima a destarsi è Lannina, che si prepara e scende per la colazione. Io tento di alzarmi con la destrezza di un ghepardo in caccia, ma siccome sono una foca monaca spiaggiata in fase post-parto da oramai decenni, mentre mi alzo, ho immediatamente la Pantuffola sveglia e pimpante abbarbicata come un koala. Raramente, quindi, riesco a bere il mio primo litro di caffellatte in santa pace. Checcolens si alza borbottando come una pentola di fagioli: solo durante le vacanze si alza volentieri alle 7, per cui il resto dei giorni dell'anno è nervosissimo. Scende già vestito ma ancora con le cispie negli occhi, e si sveglia spalmandosi abbondante cioccolato sulle fette di pane. Cigols si desta con calma e si tuffa, ancora impigiamato, nella tazza con le Gocciole (a proposito: ma c'è una droga che crea dipendenza, nell'impasto di 'ste benedette Gocciole?). Quando lo Sposo si desta, il Piccinaccolo lo segue a ruota e solo da poche settimane il momento della colazione non è caratterizzato dai suoi pianti e lamenti dovuti al fatto che vuole stare in braccio al suo papo per fare colazione. Il penultimo ad alzarsi è Lillo che beve il suo the, mentre la Figlia G concederà agli ammiratori di destarsi solo quando i numerosi pianti e litigi tra chi ha fretta di andare a scuola e chi ha una flemma mostruosa, si saranno esauriti uscendo di casa.
Di solito Lannina è pronta alle 7.30 mentre lo Sposo è ancora a farsi la barba. Lei gli urla di muoversi, lui le risponde che la scuola non è ancora stata costruita ed è troppo presto (quando l'accompagno io, lei si rilassa a bere un cappuccino al bar perché è in largo anticipo: nata e cresciuta - io - con il motto "Meglio un'ora in anticipo che cinque minuti in ritardo", spesso a gennaio lascio a scuola Lannina che ancora albeggia: nulla di male poiché ella, assieme alla congrega di altre befane di stessa caratura, può cicalecciare prima della scuola). Il Piccinaccolo vuole essere vestito dal papo: vuole i pantaloni di "cacchita" (=ginnastica), oppure vuole la maglietta "otta" (=rossa) e non "bedde" (=verde), insomma è un pianto continuo. Checcolens è già fuori di casa perché durante inverno, che deve indossare la giacca, lo costringe a percepire un caldo infernale che per lui è insopportabile, tanto che lui preferisce indossarla fuori anche se nevica. Lillo lo accompagna assieme a Cigols e poi prende il pullman per scuola.

In tutto questo la Pantuffola è spesso a gustarsi gli avanzi dei panini con la cioccolata dei fratelli sbirciando Peppa Pig, mentre io mi scaldo il mio caffellatte che si è freddato mentre sedavo risse. Quando la Figlia G scende, io sono a svuotare l'asciugatrice della notte e caricare la lavatrice: dopo la colazione lei sistema la cucina e svuota la lavastoviglie, dopo di che sparisce ingoiata negli appunti universitari. In quel momento, spesso e volentieri, giunge la mia salvatrice, la Tata, che - ancora mezza addormentata dopo il "giro figli scuola" - sistema per il caffé. Da lì ogni chiacchiera si spreca.

Prima ci si lamenta dei mariti.
Poi ci si lamenta dei genitori.
Poi dei figlioli e di tutti gli impegni familiari.
Poi ci si promette che presto ci recheremo presso La Verna (il santuario al quale siamo affezionate entrambe) e passeremo lì qualche giorno.

Passato il momento lamentoso, io - se è la mia mattinata libera - lascio che la Tata e la Pantuffola se la vedano: questo significa che mentre io vado al piano di sopra a sistemare i letti e dare una riordinata ai bagni, loro si sistemano e iniziano qualche gioco per passare il tempo (io poi mi dedico all'aggiornare post noiosissimi sui miei blog). Quando invece la Tata non c'è, io e la Pantuffola facciamo parecchie cose insieme: dal riordino letti, alla sistemazione abiti piegati, al passaggio aspirapolvere. Inframmezziamo tutto con giochi e passatempi. Se il tempo è brutto, la mattinata prevede anche un cartone tipo La Bella Addormentata o Cenerentola, altrimenti usciamo per verdura e frutta. Quando la Pantuffola sarà pronta per l'avventura scolastica (si è già fatta procurare il rigoroso grembiule rosa), l'accompagnerò insieme col Piccinaccolo e, sperando di farcela, scapperò a Messa.

L'ora del pranzo la gestisce spesso la Figlia G.

Sì perché quando le persone mi chiedono come faccio con 7 figli, pensano che io abbia 7 gemelli (riflessione della mia a mica Francesca, che ne ha 12, ma diversi neanche più abitano con lei). Invece avere quattro figli grandi abbastanza da cucinare, riordinare ed essere partecipi alla vita quotidiana, significa moltissimo. Pranzi e cene spesso non sono di mia pertinenza (la mia fantasia culinaria è proverbiale tanto che per me basterebbe un minestrone quotidiano a pranzo e una fettina di pollo alla griglia con insalata a cena) e questo è grazie al fatto che i figli grandi sono capaci di organizzarsi. Una nota simpatica: mentre Lillo è un tipo ricercato dal punto di vista della preparazione dei pasti (pasta coi gamberetti o arrosto di tacchino con salsa di carote e cipolle), la Figlia G è quella che di mette su la pappa al pomodoro col pane raffermo o il minestrone. Insomma: chef nouvelle cuisine il primo, "cucina della nonna" calda e abbondante la seconda.

L'ora del ritiro scolastico è un gioco d'incastri. Sì perché (entro in modalità-Rottermeier) il mio Comune decise tempo fa di eliminare gli scuolabus, così all'ora che va dalle 12.30 alle 13.30 se non le 14 (molte scuole medie hanno eliminato il sabato, percui i ragazzi escono a quell'ora), il traffico è micidiale. Per organizzarci meglio, io, la Tata, il Tato, lo Sposo, La Figlia G e il Lillo, abbiamo un gruppo denominato "scuole figlioli" nel quale ci aggiorniamo quotidianamente su chi prende a scuola chi. Non è una cosa semplicissima da ripristinare dopo due mesi di ferie, a settembre, ma nel giro di qualche giorno riusciamo a ritornare "a regime". Non mancano gli intoppi come li scioperi dei bidelli, chi si dimentica qualche figlio a scuola («Sposo hai preso i bambini a scuola?» chiedo quando lo vedo rientrare dall'ufficio: sguardo perso «Quali bambini? Chi? Dove? Come?» e così riparte col giro) o giorni nei quali chi frequenta la stessa scuola, quindi potrebbe essere ritirato assieme, invece ha altri orari. Quando Lannina andrà alle superiori (Lannina alle superiori? Superiori?!! Ma se l'accompagnavo alla Scuola dell'Infanzia non più di sei mesi fa? Ma che l'è successo?) e Cigols alle medie (EEEEEEH? Medie? Cigols? Ma siamo matti?), prenderanno l'autobus insieme e scenderanno abbastanza vicini: allora sarà forse più agevole.

Il pomeriggio riposo qualche minuto prima del ritiro di chi esce alle 16, anche se spesso mi viene in aiuto la Figlia G che, osservandomi con sguardo caritatevole mentre, con la Pantuffola, sono immersa nel sonno dell'assonnato e sbavo russando come un trattore coi cuscinetti consumati, mi solleva dall'onere del ritiro pomeridiano.

I compiti sono un'attività che necessita di concentrazione massima: quindi mentre qualche figlio grande si occupa dei due piccoli, io sbroglio qualche matassa grammaticale, geografica, storica, scientifica (non matematica, grazie). Lannina fa da sé, ma mi porta cose da riguardare, mentre Cigols - che solo a febbraio della quarta elementare ha trovato insegnanti capaci - necessita di un po' d'iniezioni di fiducia e, talvolta, di una maestra che lo aiuta a ripassare (sempre meno sovente, comunque, anche grazie al suo impegno nutrito da insegnanti che lo sostengono). 

Spesso è il Lillo che si occupa della cena e, grazie alla sua fantasia, assaggiamo cose diverse: certo, quando bisogna dar da mangiare a dei bambini di età inferiore ai dieci anni, accade che si debba preparare cose semplici. Per tale motivo ogni ricetta ha lavariante per "adulti" e quella per "bambini": pasta alla carbonara o pasta al parmigiano, insomma. 

I ragazzi sono molto bravi, poiché sistemano la cucina mentre io inseguo la Pantuffola e il Piccinaccolo per il lavaggio denti: purtroppo la piccola ha maturato carie molto brutte fin da piccola (ovviamente la colpa è dell'allattamento materno, ça va sans dire, nonostante siano millenni che i bambini vengono poppati anni dalle mamme) per cui è necessario un lavaggio dopo ogni pasto. Cosa alla quale lei è abituata, ma non trova gradevolissima. Il Piccinaccolo aspetta sempre il suo papo per fare "attepotti" (latte e biscotti, abitudine che credo manterrà per decenni) e coricarsi stile opossum con lo Sposo che si addormenta ben prima di lui.

Una gestione attiva che richiede energia è certamente quella dei pomeriggi con le attività: lezioni private (riguardano solo Cigols, per ora), catechismo (grazie al Cielo la Figlia G è catechista, perciò si trascina i fratelli in parrocchia) e sport (Lillo va in palestra da solo, Lannina, Cigols e Checcolens vanno accompagnati nello stesso posto spesso alla stessa ora). Presto avremo un altro figlio patentato, ma dovrà attendere un anno per guidare da solo la mia vettura a causa della cilindrata: legge che io non capisco, dato che è molto più pericolosa una 500 a 120 km/h, piuttosto che una Picasso bella grossa alla medesima velocità (nel senso che la Picasso è più robusta). Quando la Figlia G ha fatto un incidente - un signore non ha rispettato lo stop e l'è venuto addosso - lei si è accorta perfettamente che se avesse avuto una macchina più "piccola", sarebbe stato ben peggio. Invece con la mia non si è fatta male. Basterebbe bloccare la possibilità di andare oltre una certa velocità... Bhe, adesso che in molti spingono per legalizzare la droga, ci penserà lei (la droga) a fare tanti danni, altro che cilindrata. 

Comunque eccola qui. La mia giornata. Ciò che mi fa stancare di più, ma ciò che mi rende più felice al mondo. Anche se le cene sono talvolta quelle che accadono sull'isola che Non C'è...