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venerdì 28 maggio 2021

Urlo come una scimmia (sulla pubertà dei figli)

Lo ammetto tra amici, infondo: sono una madre urlatrice. Arrivo a sentire male alla gola, quando sgrido i figli. Hai voglia di aver letto libri sulla comunicazione non violenta, sull'ascolto attivo, sulla comunicazione empatica, sui linguaggi dell'amore... Ci sono situazioni che mi fanno uscire dai gangheri. E di tali situazioni proverò a parlare qui, tra pochi intimi.


giovedì 28 maggio 2020

Le famiglie numerose sono "Pietra d'angolo"

E così non eravamo preparati. Come spesso ci è accaduto a me e al mio Sposo, l'arrivo di un nuovo membro della famiglia non ci ha sconvolto particolarmente (nonostante l'età ci ricordiamo ancora come funziona la "storia") ma la sorpresa non è mancata. Tuttavia questa volta non solo ho esternato un sommesso «Non pensavo proprio di arrivare a sette», ma mi sono arrischiata tantissimo nel dichiarare «Speriamo che sia femmina, giusto per abbassare la saturazione testosteronica della famiglia».

Dopo di che il tutto si è svolto come da protocollo: ricerca di abiti da "appanciate", scommesse (all'ultimo sangue) sul sesso del nascituro, ricerca dei vestitini da amiche e parenti, modesto acquisto di capi d'abbigliamento color rosa confetto giusto per sfogare la sete da shopping... Insomma dal test positivo in poi, tutta la famiglia è stata coinvolta nell'attesa di colei che adesso si chiama ufficialmente Pantuffola.

Il titolo del bellissimo giornalino dell'Associazione Nazionale Famiglie Numerose

venerdì 29 novembre 2019

Una grande coppia di amici

Cigols ha un caro  amico sostanzialmente coetaneo con il quale gioca da tempo immemore. Cigols aveva qualche mese, quando fu lasciato tra le braccia della Ziacla in quanto Albus decise di nascere senza avvisare e, quel che è peggio, di portarsi dietro la sua placenta e il suo brevissimo cordone ombelicale. La sua mamma era ancora stanchissima per lo spavento e il cesareo fatto in quattro e quattr'otto, che Albus si fece il suo primo viaggio a sirene spiegate in una lussuosa e superaccessoriata culla termica, con un'équipe tutta per lui. Quando è nato aveva un elegante color blu notte che fece venire i capelli bianchi, oltre che alla sottoscritta, a tutta la sala operatoria. La sua mamma me lo chiese subito a bruciapelo: «È morto?».

domenica 11 agosto 2019

La felicità dei figli

Quando ero piccola io, pensavo che la felicità fosse una città: cresciuta con le favole di Richard Scarry, anelavo, un giorno, di abitare a Felicittà. Solo da più grande fui costretta a capire che il famoso luogo della felicità non era una meta raggiungibile nella pratica camminando verso un luogo materiale, ma andando in profondità nel mio cuore. Erano già in fase di separazione, i miei genitori, e mia madre si lamentò con mio padre di non averla resa felice: lei ha creduto tutta la vita nel fatto che altri avrebbero dovuto pensare a farla sentire bene poiché - vissuta nel boom economico - i suoi genitori la  crebbero accontentandola in tutti i bisogni materiali tangibili.