Quando si parla di "stereotipi di genere", di solito le mie orecchie vomitano. Questo accade non perché io abbia un udito particolarmente fine, ma perché gli "stereotipi di genere" sono stati inventati da chi vorrebbe abbatterli.
La Pantuffola, a settembre dell'anno venturo, varcherà la soglia della Scuola dell'Infanzia (mammamia come passa il tempo). Il dubbio assale atroce: dove metterla? La Scuola che sta frequentando il Piccinaccolo è ottima, ma costosa. Quindi la scelta ricadrà sulle statali. Ho per cui avuto l'idea di valutare alcuni aspetti che m'interessano: la prima domanda che mi attanaglia è se la scuola ha scelto di cancellare il Santo Natale, la Festa del Papà e la Festa della Mamma e la Santa Pasqua. Tale scelta mi obbligò, quando Checcolens si stava affacciando all'età della Pantuffola, a inserirlo in una scuola privata che, causa Covid, ha poi chiuso (dove, giusto per dire, tutti i bambini avevano grembiuli bianchi). Ho così cominciato a fare valutazioni di questo tipo, quando una seconda situazione mi ha dato preoccupazione. Il fatto è che la Pantuffola è una di quelle bambine femmine a cui piace il rosa-rosellissimo in tutte le salse. E non in modo saltuario o sostituibile, ma in modo serio e circostanziato. Non avevo mai avuto una figlia femmina così dedita alla preziosità del colore che è legato in modo così preciso al sesso femminile, poiché Lannina era affascinata da tutto quello che è animalier e di peluches, mentre la Figlia G è sempre stata blu durante l'infanzia e drammaticamente dark nell'adolescenza (Lannina attraversa tale fase adesso, ma con l'aggiunta di paillettes).
Quindi ho iniziato a valutare le scuole che alle bambine facciano indossare i grembiuli rosa. Può sembrare una cretinata, ma il fine è anche economico, avendo i grembiuli delle sorelle (ho anche quelli bianchi per le primarie). Vicino a casa ci sarebbe una Scuola dell'Infanzia comunale, tuttavia la lista d'attesa è lunga ed essendo sposata e casalinga, non vengo neppure presa in considerazione. Guardandomi intorno ne avevo scovata una statale che dista - a piedi - una diecina di minuti: un miraggio, praticamente. Tale scuola, tuttavia, ha imposto grembiuli arancioni alle bambine e verdi ai bambini. In realtà questa scelta non mi disturberebbe affatto: io vengo da un'epoca nella quale nelle Scuole Materne, altrimenti detti Asili, talvolta i grembiuli avevano colori diversi per sezione: questo aiutava le maestre a distiguere i "propri" bambini velocemente, soprattutto durante le zuffe. Io avevo il grembiule rosso ed ero in sezione con Andrea, il mio amico Alberto lo aveva blu come la Chiara. Se questo fosse stato il presupposto per il quale fornire alle bambine il grembiule arancione, non ci sarebbe un problema: avrei comunque cercato qualche grembiule usato e avrei messo in cantina quelli rosa. Il problema è che la distinzione mira appositamente a cancellare rosa e celeste per abbattere i cosiddetti stereotipi di genere. Nella medesima scuola, a proposito di festeggiamenti, sono rimasti il Santo Natale (banalmente trasformato nella "Festa di Natale", quella del Papà e della Mamma (Grazie a Dio), ovviamente aggiunta quella di Halloween (perché pare brutto non americanizzarci) e sostituita la Santa Pasqua che fa troppo serio, con la banale Festa di Primavera che fa molto peace&love.
Ovviamente c'è l'errore madornale in tutta questa ideologia che vorrebbe essere più furba delle volpi delle fiabe di Esopo. Mi spiego: ai tempi del mio papà (classe 1949) le bambine vestivano del colore del manto della Madonna e i bambini del colore del manto di Cristo (per lo meno dalle sue parti). Rispettivamente le femmine di celeste, i maschi di rosso.
E quindi? Come la mettiamo?
Il mio primo Playmobil era una serie di animali africani (cammelli, giraffe e elefanti) con beduini del deserto. Il secondo Playmobil era quello del castello (ce l'ho ancora), con soldati e armi. I miei figli ricevettero le fattorie e montagne di Lego oltre che la cucinetta che è da sempre un gioco "senza genere" perché adorato da maschi e femmine. Giusto la Pantuffola adora la sua bambola che le ha donato la Nonna Daniela. Per non parlare di quando aspettavo la Figlia G e Lillo: tutine gialle, verdi, blu. La domanda che mi viene spontanea è: ma questa guerra al rosa legato alle femmine e al celeste legato ai maschi, non è per caso è inventato da chi non conosce che negli anni '50 i bambini e le bambine giocavano a fare gli astronauti e i cowboys e chiedevano a San Nicola o Gesù Bambino il Meccano con ruote e cacciaviti (ho ancora quelli della mia mamma) e da chi è fermamente convinto che le donne si imbellettino (i "belletti" sono i cosmetici, nel nostro lessico familiare sfornato dalla Nobis, quindi "imbellettarsi" vuole dire truccarsi) e si vestano in modo succinto e provocante?
Se io non mi trucco e mi metto le scarpe basse, non sono femmina?
Se io - al contrario - mi faccio un maquillage perfetto, indosso minigonna e autoreggenti con tacco 12, sono femmina?
Gentili Signori esperti di didattica che vogliono abbattere gli "stereotipi di genere", andate a farvi un bagno, la Pantuffola indosserà il grembiule rosa. E ci metterò delle toppe con fiori, cuori e angioletti.