martedì 30 luglio 2019

La Nobis va agli scout... o forse no?!

Da quando conosco la Nobis (circa da bzz... 'ntanni: interferenze, mi spiace), le sento dire quant'é rimbambita, quanto sta invecchiando, che pirima o poi le verrà l'"Elzeméir" (Alzheimer in "nonnese") e che non ci capisce più nulla sui vari impegni estivi dei pronipoti.

Lo Sposo fa prima: "Ditemi dove volete andare, che io vi ci porto", è la sua frase top. Lui attende ordini. Che sia da portare la Figlia G a una festa, Lillo agli scout, Lannina e Cigols al campetto della parrocchia o me al supermercato: lui è l'autista e attende direttive (anche perché mi è stato spiegato abbondantemente da numerosi esperti, che gli uomini non pensano, quando guidano, quindi sono tranquilla: mio marito è normale). Diverso è quando l'istinto lo porta - a ore improbabili per qualsiasi essere umano - a prendere canne e vari ammennicoli pericolosissimi (oramai i medici del pronto soccorso si preoccupano quando è un po' che non si presenta con ami conficcati qua e là) e spingersi alla ricerca di pesce fresco. Lì è nel suo elemento, è il comandante del Sea Tiger (sto paragonando mio marito a Cary Grant: pretenderei un encomio), perciò sa lui cosa fare.

Diversamente lui pretende che io sappia esattamente giorni, ore e luoghi precisi dove sono i figli nei vari spostamenti estivi. Ed è lì che sospetto che l'Elzeméir ce l'abbia io, più che la Nobis.
Allora: dal 31 al 6 il Piccignaccolo è al campeggio scout. No: forse è Cigols... Poi il 1° tocca a Lannina che però torna il 10... Macché... La Nobis mi ascolta, rimugina, scuote la testa: "Non ero io quella di 93 anni mezza rimbambita?" chiede per informarsi se magari non sia meglio che io utilizzi la sua badante (il che mi andrebbe ottimamente: gulash polacco all you can eat) e, a questo punto, non vada lei agli scout.
Il mio calendario di Google è probabile che mi chiederà un aumento, perché se non ci fosse lui che suona, lampeggia, manda mail, ulula e temo che arrivi al martello di legno che esce dal display modello Loney Toons, io mi perderei... quante mutande? Calzini? Chi ha bisogno di pranzare al sacco? (Domanda cretina: tutti h24 hanno bisogno di pranzare al sacco)... "Lannina, tesoro: debbo aiutarti a fare lo zaino per le Vacanze di Branco?" chiedo sorridente e con l'aria di quella che sa di essere necessaria. "Mamma, l'ho fatto con mia sorella"... ella risponde con aria distratta.
Mi prodigo in organizzare impegni che si accavallano uno con quell'altro nella speranza di non portare un figlio al posto del fratello, non scordare chi sta con me (ho già tentato di infilare il sacco a pelo nello zainetto di Shrek di Checcolens, che mi ha guardato con aria interrogativa) e chi parte da solo. Poi faccio un ripasso in generale, facendomi aiutare dalla Nobis e tradendo il mio calendario Google con quello di Frate Indovino: inforcati gli occhiali lei mi dice giorni e impegni, e io torno - con la memoria - alla preparazione della mia laurea. Io ripeto. Lei corregge. Lei domanda. Io rispondo.
E mi chiedo che testa avesse, se questo significa essere rimbambite, quando era giovane: "Tutti a memoria... tenevo a mente nomi, compiti assegnati, poesie" racconta.
E io che sto lì, 'affidandomi' a Google calendar...


No, in realtà non è così: non ci si 'affida' a una macchina... a una persona, magari. Anche se in realtà c'è una sola Persona alla quale non temere mai di affidarsi. Ed è nostro Padre che è nei Cieli... A Lui possiamo affidarci. Lui non si muove di lì. Ci ama talmente tanto... e io, che sono una confusionaria e la più capricciosa delle figlie, so che Lui mi ascolta, mi ama e, soprattutto, mi perdona...


Non c'è bisogno di sveglie per questo impegno, infatti!


Il due d'agosto so dove sono: San Francesco ci invita a chiederlo, quel perdono. E anche quest'anno, ci vuole portare tutti in Paradiso. Anche se siamo figli dispettosi, smemorati, errabondi, orgogliosi... Lui ci porta con sé in Paradiso.


Buona festa del Perdono