I maschi hanno il pisello, le femmine la passera (parte 1)
Quando partorii Lillo (la figlia G nacque con taglio cesareo quasi tre anni prima), la primogenita partecipava attivamente a ogni attività che riguardava il fratello (cacca, peretta, bagno) e per la prima volta si mostrò interessata al fatto che non si vedeva assmigliante a lui. Anzi, nello specifico, capì immediatamente che il nuovo intruso era in possesso di qualcosa che lo faceva più assomigliare al papà.
Ciò significò il fatto che comprese definitivamente due fatti incontrovertibili:
- lei è come la mamma.
- lei non è come il papà e come Lillo.
A ciò collegò due conseguenze chiare:
- la mamma ha bisogno (talvolta) di un pannolino come il Lillo.
- non farò mai la pipì in piedi (meglio: non voglio sporcarmi le scarpe).
Se si rimane su questa semplicità, non si sbaglia. Si potrebbe sbagliare, invece, a leggere e seguire consigli di testi redatti da persone dalla dubbia formazione o a partecipare a incontri con professionisti improvvisati.
Ho imparato col tempo che c'è tutto un fermento nei confronti dell'educazione sessuale dei bambini (bambini!!) e ho cercato luoghi e persone con le quali confrontarmi poiché i libri servono a poco. È stato lì che ho compreso che, siccome ai bambini è dovuto rispetto massimo e delicatezza estrema, è molto meglio evitare testi di provenienza dubbia e preferire la sincerità. Da madre a figlia, da padre a figlio. I genitori possono sbagliare? Certo, ma quel bambino possiede quei genitori e con loro ha quella relazione, ogni tipo di intervento può risultare nocivo, specialmente se questo può alterare la spontanea curiosità infantile che è diretta verso il proprio genitore. In sostanza: la Figlia G non voleva solo ricevere una spiegazione tecnica sulla propria natura, ma era alla ricerca di una relazione con me in quanto mamma. Inculcare nella sua mente concetti astrusi o, peggio ancora, risposte a domande non formulate, sarebbe stato sbagliato. Ogni mamma ha le capacità di fornire risposte indipendentemente dalla sua estrazione sociale, dal grado scolastico, dal colore della pelle. Non si abbia il timore di educare i propri figli, non si tema il confronto con essi. Non si deleghi ad altri il passaggio culturale su argomenti sensibili.
E le mamme? Se lo desiderano, dove possono acquisire delle informazioni?
Solo se la donna, in quanto tale e non perché madre, desidera conoscersi, io suggerisco sempre l'acquisizione di informazioni dirette: sul territorio italiano ci sono centinaia di donne (che a volte sono anche ostetriche -purtroppo pochissime- e a volte sono ginecologhe -ancora meno-) che aiutano la donna nel comprendere come funziona la fisiologia della regolazione naturale della fertilità. Ecco l'unica acquisizione che è importante compiere. Per il resto: semplicità, delicatezza e relazione.
Vorrei far notare che anche gli uomini debbono conoscere questi argomenti: è fondamentale per l'acquisizione del valore del rispetto e del contenimento. Quindi, per chi è preoccupato della diffusione della violenza maschile, consiglio caldamente di non leggere sciocchezze ma di leggere la fisiologia.