martedì 19 marzo 2019

La festa del papà perchè il papà è importante

Ogni volta che pensa la figura del padre mi viene in mente il film "Hook Capitan Uncino" che è stato per me davvero importante.
Si tratta di un film che verte principalmente sulla figura del padre, poiché è un padre che manca a Peter Pan diventato Peter Banning quando decide di rimanere sulla Terra, è un padre quello che in qualche modo manca ai figli di Peter Banning che è divenuto uomo concentrato sul proprio lavoro, ed è un padre quello che manca Capitan Uncino, che crede essere padre significa dare ai figli soddisfazioni economiche e che si basano sul successo personale superficiale.
L'unico modo che ha Peter Pan per ricordarsi come si vola, è pensare al proprio figlio, al fondamentale rapporto con la persona generata di sesso uguale. Ci vuole tanto perché ci arrivi, e una delle persone che tenta di farlo riflettere, è sua moglie Moira. 





I figli maschi hanno un bisogno spasmodico di imparare dai propri padri: certo, ci sono padri terrificanti, ma molti meno di quelli che ci fanno credere le cronache. Ci sono padri che non insegnano il rispetto nei confronti della donna, ci sono padri che non insegnano il rispetto nei confronti della Legge e ci sono padri che scompaiono. Fanno più clamore, questi ultimi, ma sono pochi. Saranno sempre di più, tuttavia, se si continuerà a cercare di cancellare la figura del padre. Cosa che, personalmente, combatterò fino alla fine dei miei giorni.

Ho chiesto a Lillo e a Cigols (15 e 7 anni), perché il loro papà è importante ed entrambi mi hanno fornito, in maniera dettagliata, la medesima riflessione: il padre è colui che difende - "Accompagna alle feste e torna a prendere anche quando è stanco" dice Lillo -, che si sacrifica (sacrificio significa "rendere sacro") -" Va al lavoro anche quando ha la febbre" sa bene Lillo, che trasmette i valori -"Rispettare le regole e gli orari della spazzatura" dice Cigols -, che insegna come funzionano gli impianti e come aggiustarli, che "Mi fa guidare il Quad sulla neve per insegnarmi le manovre di sicurezza" - dice Lillo -... il padre è il maschio che il figlio diviene. É colui che trasmette l'importanza della fedeltà nei confronti della madre, che protegge i figli dando loro libertà o limiti. Il padre è la Legge. 
Attenzione: essere la Legge non significa che il padre impone una Legge propria, poiché si sa che tante, tantissime cose, vengono decise dalle mamme. Dare la Legge sta a significare che il padre DEVE  trasmettere la fedeltà. Fedeltà alla famiglia, fedeltà alla madre dei suoi figli, fedeltà al lavoro, fedeltà ai figli. 

Tuttavia la cultura e l'economia hanno mortificato la figura del padre. Il papà non deve decidere nulla. I padre non può nulla. E purtroppo il dio-danaro ha tramutato l'aspetto più sacro del lavoro degli uomini, in una corsa costante per la sopravvivenza per coloro che hanno difficoltà economiche, e all'eccesso di benessere per chi possiede in abbondanza. Il lavoro era parte di un insegnamento ai figli, era dignità e servizio, era profonda nobilitazione. Invece, come accade a Peter Banning, il guadagno è divenuto benessere e chi ne fa le spese sono i figli che, passando poco tempo con i genitori, non conoscono più il padre e lo perdono. Perdendosi a loro volta.

Quello che io auspico è che i padri tornino. I padri possano tornare non solo fisicamente coi figli, ma crescano e tornino ad agognare la bellezza che c'è nella responsabilità educativa della maturazione genitoriale.