Allattare è normale. In tutti i dipinti qui riportati e in tantissimi altri nella Storia dell'Arte, la Madonna, la Madre delle Madri, nutre al seno il proprio figlio.
Alcune cose da osservare con attenzione.
La Madonna allatta un bambino che interagisce con lei. 👉Allattare, quindi, non è solo dare un alimento, ma relazionarsi👈 Si osservino gli sguardi: che mamma guardi il bimbo o altrove, che il bimbo guardi mamma o altrove, durante quel momento prosegue una relazione la cui importanza nasce dalla gravidanza. Iniziare un rapporto con un figlio non generato è ovviamente possibile grazie all'affetto, all'intenzione e all'istinto di protezione e accudimento che fa parte di chi possiede un cervello limbico: quel figlio e quella madre, quindi, divengono una diade.
La Madonna allatta un bambino che non è un neonato. 👉 Questo ha molteplici significati tra i quali spicca il fatto che, all'epoca degli artisti (che debbono pur ispirarsi a qualcosa quando dipingono), era normale che un bambino di età superiore ai due anni (perché alcuni di questi infanti ha ben più di un anno e mezzo, lo si capisce dagli atteggiamenti) poppassero👈. L'idea che ci sia un'età prestabilita nella quale sia "normale" che una mamma e un bambino si concedano una poppata, è molto recente, nella Storia, e spesso coincide con quella che viene chiamata Pedagogia Nera, ovvero con quell'idea secondo la quale i bambini sono nemici da piegare al volere adulto (Daniel Gottlieb Moritz Schreber, XIX secolo). Questa idea nacque durante la concezione darwiniana della sopravvivenza del più forte, giunse indenne alla creazione dell'ideologia secondo la quale i figli sono dello Stato (Aleksandra Michajlovna Kollontaj, XX secolo) e si tuffò sia nell'eugenismo malthusiano di settecentesca memoria, sia nell'ipersessualismo esasperato che ancor oggi domina la scena. L'eugenismo vuole il figlio perfetto: desiderato, prima di tutto, e portatore di caratteristiche perfette. Sappiamo infatti che i geni più gettonati tra i donatori di sperma - che non sono altro che narcisisti masturbatori accaniti - e le "donatrici" di ovociti - giovani donne che hanno necessità economiche - portano caratteristiche ariane. L'ipersessualismo vuole che il bambino sia soggetto erotico (Benjamin McLane Spock, anni sessanta) che può sollecitare risposte sessuali nei genitori e che il bambino sia soggetto sessuale capace di scegliere il proprio genere di appartenenza e che ha dritto di modificarlo a piacimento (Judith Butler, anni Ottanta), grazie alla medicalizzazione.
La Madonna che allatta un bambino di età superiore all'anno e mezzo circa ci informa di una serie di concetti chiari, 👉primo tra tutti che sia fondamentale (lo era prima del XVII secolo) che qualunque bambino stia con la madre. Questo perché si crei una relazione forte che possa far nascere nel bambino il desiderio di spingersi verso il mondo, sapendo che mamma c'è e ci sarà sempre (John Bowlby, anni Cinquanta) 👈. Il fatto che un bambino sappia che mamma ha dato priorità alla relazione con lui rispetto a tutto il resto che può esserci nella vita di lei e che mamma ci sarà sempre anche se lui potrà sbagliare, nasce con alcuni presupposti tra i quali annoveriamo: il principio secondo cui la mamma è del tutto imperfetta ma per il bambino va benissimo (Donald Woods Winnicott, anni Sessanta) e quello secondo cui la relazione tra genitori e figli deve essere fondamentale (Gordon Neufeld e Gabor Maté, anni Duemila).
Quando la madre allatta, non lo fa né per tenersi il bambino per sé per sempre (chi allatta sa bene che ci sono momenti nei quali è una rottura di scatole stare a poppe al vento), ma lo fa per imparare a dare priorità al bambino, per fare spazio per lui: spazio che dovrà conservare in tutto l'arco della vita della loro relazione, in modi e tempi diversi, ovviamente. Quando la madre allatta tenendosi il bambino nel letto o in camera (quindi in una situazione di prossimità) non lo fa per alimentare un rapporto morboso né per ignorare il marito, lo fa perché è fisiologico e perché sa che non durerà per sempre.
👉Quando una madre allatta, il padre è necessario perché protegge la diade. Guardiamola così: san Giuseppe è lì, nella scena di allattamento, che osserva con dolcezza il proprio figlio e lo aspetta per giocare (dopo i 10 mesi i bambini sono desiderosi di stare anche coi papà), ma è anche lì per dire al mondo "State lontani, questi sono mia moglie e mio figlio. Non vi avvicinate"👈.