mercoledì 29 agosto 2018

Papà non Mammo

C'è una campagna a favore del fatto che nei gabinetti degli uomini siano messi dei fasciatoi per cambiare neonati o bambini. Io sono d'accordo. Ma lo sono con riserva in quanto il cambio dei pannolini non è solo un momento in cui si leva un po' di cacca dal sederino di un bambino che ancora non la fa nel vasino.

Il cambio del pannolino è un momento in cui ci si prende cura di un neonato o di un bambino. È fatto di sguardi, coccole, carezze, paroline, annusatine, baci e tutto ciò che fa di questi piccoli gesti un momento di amore e l'instauramento di una relazione. Certo, se io non avessi avuto un marito che aveva cambiato dei pannolini o che aveva visto farlo verso la propria sorella e i propri cugini, quando ho avuto la Figlia G non avrei saputo assolutamente cambiare una neonata (presente la cacchina gialla che si nasconde tra le pliche cicciose della passerina?), poiché con il tirocinio fatto con la scuola magistrale, mi ero fermata ai bambini di un anno circa. Certo è che il cambio di pannolino per un uomo è un affare diverso: ho osservato diversi papà cimentarsi sia col cambio di un pannolino, sia con un cambio di un pannolino con la cacca "alta" (quello che prevede il lavaggio completo dalle orecchie agli alluci) e ne posso dedurre che possono cimentarsi nel gesto premuroso ma non nel dialogo con il neonato e il bambino fatto di tutta quella complicità che è propria della relazione con la mamma. Certo, è un momento molto dolce, ma i versetti che una mamma (o una donna) fa al proprio bambino, sono solo femminili.
Ho ovviamente approfittato pure io del cambio del pannolino da parte del papà, specialmente alle 4 del mattino, ma quel momento di cura e di coccola è della mamma e solo suo.
Anni fa la figura del "mammo" prese piede su simpatici rotocalchi femminili e trovò subito accoglimento: la figura deviralizzata del maschio che fa il biberon e le pappine, cambia pannolini e lava il bebè, è irreale dal punto di vista ormonale (il pro-gesterone, la pro-lattina: tutti ormoni molto femminili che ancora sono di "proprietà esclusiva" della donna si da quando è una embrioncina).
Una parentesi suggerirami da Manuela: per un uomo fare le coccole (e io ho un marito che è molto coccoloso) ai propri bambini non è fare il mammo, ma è fare il papà. La figura del mammo, appiccicaticcia e fiorellosa tutta rosa, era infatti orribile per questo. Le coccole (quelle che anche Lillo fa al Piccinaccolo) sono molto belle e tenere, ma sono da fratello, parimenti a quelle che il Mari fa da papà!
Certo: anche io ho trasmesso ai figli maschi l'importanza dell'occuparsi delle cose di casa o del cambiare un pannolino, ma -come ho già sottolineato- il presupposto è differente. Il mettere un pannolino al fratello piccolo è una missione, un obiettivo d'acquisire. Non è un modo per fare la "fratella" (o imparare a fare il mammo), ma è essere fratelli!!
Detto questo e con chiarezza io dico "sì" al fasciatoio, non solo nel bagno delle donne o degli uomini (basta un tappretino di plastica su un ripiano, non ci vuole un genio dell'arredamento) ma anche -come ho visto già in diversi posti- in una stanza a parte munita anche di gabinetto piccolo per bambini (più igienico di fargli fare pipì e cacca in gabinetti usati da adulti).
Post scriptum: essere coccolato è un bisogno del bambino. Quindi la battaglia "più fasciatoi nel bagno degli uomini" (o anche quella "più zone per allattare", e credo che non debba essere specificato che lo fanno le donne) è valida solo se è un gesto che nasce per il bambino, per i suoi bisogni e le sue esigenze! #ibambinialcentro