martedì 19 giugno 2018

Amore? No, nervi d'acciaio

In uno dei suoi magnifici racconti della campagna inglese negli anni '30 e '40 del secolo scorso, James Herriot, veterinario, descrive magnificamente le vicende che legano lui, prima, e la sua famiglia, poi, alle fattorie. Contadini, vacche da far partorire, cagnolini fedeli, campagne innevate da fare con gli sci per aiutare una scrofa ad allattare...
In tutto questo, il dottor Herriot ha due bambini. Il primo è un maschio piuttosto agitato (come praticamente tutti i maschi) che ha la pessima abitudine a volte di arrampicarsi su un glicine per vedere, dalla finestra dell'ambulatorio, cosa fa il suo papà durante le visite. Un giorno lo fa mentre il dottore è impegnato a togliere dalla gola di un cane un osso di pollo (pericolosissimo). 


È lì che si spenzola dal glicine quando perde l'equilibrio e cade. Pochi metri e solo spavento per il piccolo Jimmy. Il dottor Herriot medica fulminemente il cagnolino e fugge fuori per assicurarsi che il bambino non si sia fatto male. Una volta ricordatogli che non avrebbe dovuto montare sui rami del glicine, come mamma gli ha detto diverse volte, gli intima garbatamente di aspettarlo in giardino dopo le visite. Tornato presso il suo paziente, si scusa col padrone dello sfortunato cagnolino, e questi gli dice: "Non c'è problema dottore. Anche io ho due figli e per fare i genitori occorrono nervi d'acciaio".
Ora: negli ultimi anni ho notato che è diventata una moda affermare che per avere dei figli, per educarli, basta avere amore. In effetti questa è una sciocchezza. Se in tutte le relazioni bastasse amore, vorrebbe dire che serve solo un sentimento, per far sì che un individuo diventi un adulto abbastanza equilibrato da potersi occupare della propria e altrui vita. Se bastasse amore in un rapporto di coppia, ad esempio, i matrimoni dipenderebbero dalle emozioni del momento. Ce lo insegna anche Mary Poppins: lei va via quando cambia il vento ("Tu non ci vuoi bene" le dice Jane e Mary le dice che è proprio per quello che va via) e il suo ruolo è solo quello di agevolare le relazioni tra il signor Banks e i suoi figli. La relazione è tra i genitori e i figli: il signor Banks ama ovviamente i propri bambini ma è incapace di relazionarsi. Perché avere solo amore è una sciocchezza. Si ama un cane, un film, una ricetta, un paesaggio: amiamo ciò che ci fa star bene (noi). Ma un figlio noi non lo amiamo e basta. C'è da prenderlo e da farlo diventare un cittadino. Un adulto. L'amore riguarda davvero il minimo sindacale: ma per tutto il resto ci vogliono realmente nervi d'acciaio. Servono per instaurare una relazione equilibrata, un rapporto educativo. Servono da quando stai spingendo fuori un neonato, a quando sopporti le nottate con le coliche, a quando insegni ad attraversare sulle strisce, a quando dai a un bambino la possibilità di imparare a fare da solo (il letto, la camera, i compiti, le commissioni). I nervi d'acciaio servono perché l'amore non aiuta le relazioni, le annebbia. Nebbia che può essere rosa o nera, ma che vive delle emozioni del momento. Se io dovessi basare solo sull'amore la relazione con la mia amica, basterebbe un momento di nervosismo per rompere tutto l'incanto. E invece ci sono state discussioni e chiacchierate chiarificatrici perché, per essere amiche, l'affetto (una depandance dell'amore), non serve a una mazza.
Detto questo non è a caso che dalle nostre parti un bambino riceve amore anche quando riceve uno "scuffiotto" per non aver guardato quando attraversa la strada. Dalle nostre parti si aiuta in casa non (solo) perché si vuole bene (un'altra depandance dell'amore) alla sciaticomunita madre, ma anche perchè è importante imparare che l'ordine mentale si riflette in quello fisico, quello che c'è nella camera. No, non mi convincerete mai sul fatto che basta l'amore per fare una famiglia: servono una madre e un padre consci del loro ruolo e che soprattutto sanno che i loro figli non sono loro, ma frecce scoccate nella vita. 
Amare i propri figli significa correggerli se sbagliano, dare loro una direzione nel Bene, forgiare un carattere che si adatti alla vita. L'amore è sicuramente il motivo "Ti amo per cui ti correggo", il mezzo "Ti amo così tanto per cui devo prendermi cura di te nell'alimentazione", il fine "Ti amo e mi prenderò cura di te comunque tu sia (malato o sano)". Per tutto il resto: nervi d'acciaio.