In
uno dei suoi magnifici racconti della campagna inglese negli anni '30 e
'40 del secolo scorso, James Herriot, veterinario, descrive
magnificamente le vicende che legano lui, prima, e la sua famiglia, poi,
alle fattorie. Contadini, vacche da far partorire, cagnolini fedeli,
campagne innevate da fare con gli sci per aiutare una scrofa ad
allattare...
In tutto questo, il dottor Herriot ha due bambini. Il
primo è un maschio piuttosto agitato (come praticamente tutti i maschi)
che ha la pessima abitudine a volte di arrampicarsi su un glicine per
vedere, dalla finestra dell'ambulatorio, cosa fa il suo papà durante le
visite. Un giorno lo fa mentre il dottore è impegnato a togliere dalla
gola di un cane un osso di pollo (pericolosissimo).
È lì che si spenzola
dal glicine quando perde l'equilibrio e cade. Pochi metri e solo
spavento per il piccolo Jimmy. Il dottor Herriot medica fulminemente il
cagnolino e fugge fuori per assicurarsi che il bambino non si sia fatto
male. Una volta ricordatogli che non avrebbe dovuto montare sui rami del
glicine, come mamma gli ha detto diverse volte, gli intima garbatamente
di aspettarlo in giardino dopo le visite. Tornato presso il suo
paziente, si scusa col padrone dello sfortunato cagnolino, e questi gli
dice: "Non c'è problema dottore. Anche io ho due figli e per fare i
genitori occorrono nervi d'acciaio".
Ora: negli ultimi anni ho
notato che è diventata una moda affermare che per avere dei figli, per
educarli, basta avere amore. In effetti questa è una sciocchezza. Se in
tutte le relazioni bastasse amore, vorrebbe dire che serve solo un
sentimento, per far sì che un individuo diventi un adulto abbastanza
equilibrato da potersi occupare della propria e altrui vita. Se bastasse
amore in un rapporto di coppia, ad esempio, i matrimoni dipenderebbero
dalle emozioni del momento. Ce lo insegna anche Mary Poppins: lei va via
quando cambia il vento ("Tu non ci vuoi bene" le dice Jane e Mary le
dice che è proprio per quello che va via) e il suo ruolo è solo quello
di agevolare le relazioni tra il signor Banks e i suoi figli. La
relazione è tra i genitori e i figli: il signor Banks ama ovviamente i
propri bambini ma è incapace di relazionarsi. Perché avere solo amore è
una sciocchezza. Si ama un cane, un film, una ricetta, un paesaggio:
amiamo ciò che ci fa star bene (noi). Ma un figlio noi non lo amiamo e
basta. C'è da prenderlo e da farlo diventare un cittadino. Un adulto.
L'amore riguarda davvero il minimo sindacale: ma per tutto il resto ci
vogliono realmente nervi d'acciaio. Servono per instaurare una relazione
equilibrata, un rapporto educativo. Servono da quando stai spingendo
fuori un neonato, a quando sopporti le nottate con le coliche, a quando
insegni ad attraversare sulle strisce, a quando dai a un bambino la
possibilità di imparare a fare da solo (il letto, la camera, i compiti,
le commissioni). I nervi d'acciaio servono perché l'amore non aiuta le
relazioni, le annebbia. Nebbia che può essere rosa o nera, ma che vive
delle emozioni del momento. Se io dovessi basare solo sull'amore la
relazione con la mia amica, basterebbe un momento di nervosismo per
rompere tutto l'incanto. E invece ci sono state discussioni e
chiacchierate chiarificatrici perché, per essere amiche, l'affetto (una
depandance dell'amore), non serve a una mazza.
Detto questo non è a
caso che dalle nostre parti un bambino riceve amore anche quando riceve
uno "scuffiotto" per non aver guardato quando attraversa la strada. Dalle
nostre parti si aiuta in casa non (solo) perché si vuole bene (un'altra
depandance dell'amore) alla sciaticomunita madre, ma anche perchè è
importante imparare che l'ordine mentale si riflette in quello fisico,
quello che c'è nella camera. No, non mi convincerete mai sul fatto che
basta l'amore per fare una famiglia: servono una madre e un padre consci
del loro ruolo e che soprattutto sanno che i loro figli non sono loro,
ma frecce scoccate nella vita.
Amare i propri figli significa
correggerli se sbagliano, dare loro una direzione nel Bene, forgiare un
carattere che si adatti alla vita. L'amore è sicuramente il motivo "Ti
amo per cui ti correggo", il mezzo "Ti amo così tanto per cui devo
prendermi cura di te nell'alimentazione", il fine "Ti amo e mi prenderò
cura di te comunque tu sia (malato o sano)". Per tutto il resto: nervi
d'acciaio.