domenica 9 giugno 2024

Progetti estivi di Educazione Civica...

Cigols non è un bambino molto fortunato.

Lo fu alla Scuola dell'Infanzia. Lo fu anche l'ultimo anno scolastico e mezzo della Scuola Elementare (no, "primaria" mi fa scappare la pazienza). Qui il racconto inerente la prima elementare (terminata bruscamente a dicembre dopo tre mesi -letteralmente- di lacrime) e qui quello del triste epilogo dei successivi tre anni e mezzo di elementari (quando ricominciò tutto il ciclo in un'altra scuola -privata- per tentare inutilmente di avere delle garanzie sulla serenità del bambino).

Non è stato fortunato neppure con altri adulti educatori. Anzi, "educatori" per modo di dire. Qui le riflessioni sulla circostanza.

Adesso che finalmente è passato in seconda Media, posso dire che grazie a Dio, ha incontrato qua e là adulti generosi e accoglienti, ma per trovarli ha dovuto penare. Certo, come dice lui, probabilmente gli è servito. Checcolens, che è passato in quarta, ha una maestra con la M, la A, la E, la S, la T, la R e la A, maiuscole e questo ci piace pensare che sia perchè Checcolens non avrebbe avuto le risorse per superare vivo sia le esperienze scolastiche di Cigols, sia le altre. Checcolens è spesso un Barbabarba e l'essere contrastato, aggredito verbalmente, violato nella sua privacy e ingannato, lo avrebbe condotto alla perizia neuropsichiatrica o, banalmente, all'educazione parentale (che a mio parere talvolta eviterebbe diagnosi di ADHD, DSA e altro, ma posso abbondantemente sbagliarmi). 

Cigols, da sempre, è caparbio, ma dichiara che questa che io chiamo testardaggine frammista a sbruffonaggine, è riassumibile con la dichiarazione "Sono cazzuto, molto cazzuto" alla Hangman maniera. 

Ciò non toglie che sia un pubere sbruffone, rompiscatole, pedante, oppositivo, disordinato, noioso e incline alla lite, ovvamente. Ma core de mamma sa bene che sotto quella spessa coltre d'inaugurazione della pulsatilità testosteronica, batte un cuore che vorrebbe dire «Mamma ti voglio bene» anche quando sta grugnendo di avere fame dopo sei etti di pasta al pomodoro. 

La Nonna Daniela ha sempre sostenuto che Cigols assomigli ad Alain Delon

Poichè Cigols è un DSA con tanto di certificazione e siccome questo lo ha rasserenato molto nell'approccio alla scuola, ha trascorso un anno scolastico sereno (anche grazie a docenti piuttosto competenti e per i quali i mezzi dispensativi e compensativi non sono regole fisse dietro alle quali l'insegnante deve stare per forza, ma possono essere decisi assieme allo studente). Mi sono tuttavia accorta che la scuola, nel corso del tempo, abbia frustrato moltissimo la sua curiosità di sapere. E questo mi logora.

Se c'è una cosa che mi muove costantemente dentro il cuore, è il voler sapere. Non tutto perchè sarei esagerata e pressapochista, ma ciò che è di mio interesse, sì. Non vorrei sembrare laconica, ma spesso la scuola - per com'è organizzata, per com'è progettata, per com'è governata - tende a soffocare lo studium, ovvero sia il desiderio, sia l'oggetto del desiderio. 

«L'istruzione - scrive il professor Giuseppe Fioravanti - consiste nel processo di acquisizione di conoscenze, sotto l'impulso della qualità umana della studiositas, e si attua attraverso un lavoro personale, metodico, denominato studio, che è esclusiva caratteristica dell'uomo. Il fatto che la voce 'studio' manchi del tutto dal Dizionario Enciclopedico di Pedagogia (del 1969 ndr) e dagli altri dizionari di questa materia, mentre invece vengono dedicate pagine e pagine all'apprendimento, che è comune anche agli animali (iniziando il tema dai cani di Pavlov, proseguendo con le scimmie di Bülher ed i piccioni di Skinner) sta ad indicare quanto sia necessario approfondire questo argomento riportandolo alla stessa dignità che aveva nel Medio Evo più maturo». Pedagogia e educazione familiare, Japadre, 1983. Pag. 25)

Giusto l'altra sera, tuttavia, Cigols ha osservato un testo che mi sto studiando del professor Pennetta sull'Agenda 2030 e mi ha chiesto cosa contenesse il libro, data la mia proverbiale e scontata avversità per la legge renziana sull'obbligo di studiare Educazione Civica. 

Andandogli a spiegare che non è corretto quasi mai prendere le disposizioni sovranazionali come oro colato, ma piuttosto come ben altro, e facendo parte di quella generazione nata e vissuta con il professor Keating che insegna di stare ben lungi dal conformismo, gli ho chiesto se fosse interessato a studiare assieme a me le disposizioni contenute nell'aberrante documento delle Nazioni Unite. 

Quando mi ha risposto che proprio siccome ha notato il fatto che i suoi docenti non paiono entusiasti delle disposizioni petalose dell'Educazione Civica, abbiamo steso un programma intensivo di approfondimento.

Tramite questo progetto andremo a studiare prima gli articoli della suddetta Agenda in alcuni testi orripilanti che ho recuperato in cartolibrerie scolastiche (ce n'è uno mostruoso ad uso delle scuole Medie che consiste in ben 335 pagine di demenza programmata e al termine dello studio del quale, faremo una pira funeraria degna delle migliori tradizioni induiste - Nonna Daniela docet -), in seconda istanza daremo invece uno sguardo minuzioso attraverso le parole del prof Pennetta. 

Questo consentirà lo studio di Storia, Geografia, Politica (staremo su cosette leggere leggere), Pedagogia e Attualità, ma anche l'approfondimento di un dato di fatto interessante, ossia la formulazione delle risposte alle seguenti domande: perchè ci si è appropriati di una materia così interessante e la si è storpiata in una sorta di arpia sociologica? Perchè la scuola è mezzo d'indottrinamento? Per quale arcano motivo insegnanti e genitori non si ribellano (non ci vuoi mettere un po' di Pedagogia Nera?) allo scempio dello studio di queste materie?

Insomma, il progetto è ambizioso. 

Sarà una lunga estate.