mercoledì 24 maggio 2023

Mi scusi Signor Professore, permette una domandina??

Giorni addietro ho letto un importante articolo redatto da un Professore di Didattica e Pedagogia Speciale in un università italiana. Si tratta di un articolo denso di contenuti fondamentali sulla prevenzione della pedopornografia e della pornodipendenza, che ho trovato interessante e che mi trova in accordo nel 99 % del contenuto.

Ma. Ovviamente c'è un "ma".

Prima si osservi l'immagine seguente.


Immagina la scena.
Mamma raccoglie il suo piccolo da terra, lo appoggia accanto a sé. Lo lava dalla cacca, lo pulisce grossolanamente (niente salviettine) e lo adagia per allattarlo. Lì si addormenterà. Accando a lei il papà che dorme con un occhio aperto (tigri dai denti a sciabola come se piovesse). Vicino ci sono cugini e parenti piccoli e grandi. Uno di questi attizza il fuoco che tiene lontano le faine. 

Domanda: quel piccino che ha fatto cacca e dorme vicino a mamma, è tanto diverso dai nostri piccini?

Si verifichi la check-list:
- nascono bisognosi di cure ✔
- poppano da mamma ✔
- quando sono soli piangono ✔
- hanno bisogno di dormire vicini a mamma ✔
- quando mamma si allontana, piangono ✔
- quando mamma torna, piangono dalla felicità e la abbracciano ✔
- si fanno la cacca addosso ✔
- fino ai tre anni circa se la fanno addosso ✔
- fino ai cinque/sei anni non si vestono da soli ✔
- fino ai dieci anni circa non fanno caso alla nudità propria o di mamma e papà ✔
...

I bambini sono gli stessi da millenni, al contrario degli adulti che hanno scordato la biologia (manco sanno più se sono maschi o femmine, per dire), a causa di culture del tutto staccate dalla verità e dalla realtà (le percentuali di bambini le cui mamme non producono latte, è altissima nei paesi occidentali: chissà perché). Questo perché la natura (ovvero Colui che l'ha creata con amore e attenzione) dispone che mutino solo gli aspetti che non funzionano. Evidentemente la fisiologia infantile è una sola, da millenni, perché tutela la vita del bambino. Non c'è molto da dire. Coloro i quali conoscono e ripongono fiducia nell'opera del Signore, dovrebbero sapere che Egli non è il primo che si alza una mattina, crea l'essere umano e dichiara, a caso, che ciò che ha creato è "Cosa molto buona" (Gn 1, 31). Egli è il Signore Dio, Creatore del Cielo e della Terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Quindi, se il Signore ha creato il piccolo dell'essere umano fatto in un certo modo, sarà il caso di fidarsi, no? 
No. In realtà, spesso si vuole essere più 'realisti del re' e si presume di saperne più noi di quello che ha creato Lui, che Lui stesso. Povero mondo, che pazienza questo Nostro Signore! Ecco infatti che pure tra chi dovrebbe accogliere come dati di fatto le caratteristiche dei più piccoli, ci sono quelli che - al netto del fatto che dovrebbero sapere bene le cose visto che sono laureati e superaccessoriati di titoli accademici - compiono affermazioni un po' grossolane. Pure tra i cattolici, capaci di grandi paroloni sulla Teologia del Corpo o sulla Bibbia o su migliaia di documenti papali, ma a zero sulla fisiologia umana (creata da Dio, non da Papi o Dottori della Chiesa: mica 'chiacchiere e distintivo').

Quindi veniamo a noi.
Nella giustissima disamina e serie di suggerimenti che il Prof dell'articolo di cui scrivo all'inizio, non c'è nulla che stona, nella maniera più assoluta. Tuttavia c'è un pezzo che nasconde dei tranelli dettati dalla cultura e non certo dalla fisiologia.
Leggiamo: "Qualche piccolo accorgimento nella vita domestica facilita l'educazione affettiva e sessuale. Siccome il pudore costituisce la difesa naturale e tentativi di abuso sessuale e alla pornografia online, conviene coltivare nei bambini questa virtù fin dalla più tenera età. Papà e mamma devono rispettare quanto prima l'intimità del figlio e della figlia, che devono imparare tempestivamente, al momento giusto, a farsi il bagno o la doccia da soli, a spogliarsi e vestirsi da soli, a usare il water con la porta chiusa, ma senza chiave. Per lo stesso motivo, papà e mamma, alla presenza dei figli, si dimostrano giustamente il loro affetto senza smancerie ed effusioni esagerate; e i figli gioiscono Quando scoprono che sono frutto dell'amore tra papà e mamma".
Il tutto tornerebbe bene e sarebbe quasi batuffoloso se non mi fosse cascato l'occhio sulla frase: "Papà e mamma devono rispettare quanto prima l'intimità del figlio e della figlia". Il modo in cui è esposto il pensiero mi suona simile a quegli scritti che ingiungono ai genitori (ce ne sono alcuni nefasti, tipo quelli del celeberrimo Estivill o dell'altra simpaticona della Hoggs) di attuare un determinato comportamento perché il figlio ne ha diritto e perché quel comportamento è educativo per il figlio, ossia per il suo bene. "Mettere a dormire il bambino da solo è necessario per il suo bene, per la sua privacy" scrivono tomi densi dei 'pedagogia nera', quella che ha istruito generazioni di donne al fatto di lasciare il piccolo ad altri per il suo bene e per sviluppare la sua autonomia e aiutarlo nel maturare la sua socializzazione coi coetanei: in realtà tutte le mamme dall'epoca delle Signore Neanderthal in poi, sanno che i bambini se piangono e hanno bisogno di mamma, è perché hanno bisogno di mamma, non per altro. Poi ci si è messa la cultura che attualmente (dall'Illuminismo in poi, circa) istruisce le madri del fatto che senza gli esperti di pedagogia/psicologia/pediatria eccetera, non siano capaci di occuparsi benissimo dei loro bambini, facendole sentire delle idiote incapaci.
Torniamo al frammento dell'Esimio Pedagogista e riflettiamo. Per evitare di cadere in abusi sessuali e nella pornografia, i bambini devono essere educati al pudore. Questo va benissimo, ma mi sfuggono alcuni dati: se io sono in bagno a fare pipì e Cigols (11 anni) viene a chiacchierare con me perché mi deve dire che è riuscito a fare canestro tre volte di fila, lo butto fuori dicendogli che per il suo bene  -ovvero per sviluppare il suo pudore - non è giusto che mi veda fare la pipì? Esattamente cosa c'è di male se io non lo costringo e per lui non c'è nulla di male? 
L'articolo parla del fatto che il bambino deve imparare 'tempestivamente' (- [che avviene o si fa al tempo o al momento giusto: il tuo aiuto è stato proprio t.] ≈ immediato, pronto, rapido, sollecito. ‖ appropriato, opportuno, provvidenziale) a lavarsi da solo, a vestirsi da solo, a fare la cacca e pulirsi da solo. La mia domanda è: tempestivamente quando? Cioè: se io ho il Piccinaccolo (5 anni) che attualmente fa la cacca da solo e prova a lavarsi (non riporto qui la descrizione dei risultati), cosa faccio? Lo lascio caccoso perché lui ha diritto a proteggersi dagli abusi sessuali? Se Lannina a 11 anni ha avuto il menarca e non riusciva a capire come usare l'assorbente, è stato un abuso aiutarla  a trovare il modo di appiccicare l'assorbente in modo opportuno (né troppo avanti, né troppo indietro) o è stato un abuso? Cioè, se io la aiuto a mettere l'assorbente, lei dopo chiede al primo che capita di aiutarla a compiere lo stesso gesto? Ovvio che no, perché il Piccinaccolo e Lannina sanno che c'è differenza tra mamma e papà, e tutto il resto del mondo. I bambini possiamo crederli deficienti, ma non lo sono. E i Signori Professori di Pedagogia dovrebbero saperlo. ...dovrebbero...

La Tata è una donna di 46 anni che si è trovata il padre ricoverato il 5 marzo 2020 per il Covid. Nessuno ne aveva sentito parlare e lui è sopravvissuto, ma quando è uscito dall'ospedale era pelle e ossa: se lei non fosse stata abituata a vedere suo padre uscire dalla doccia e vestirsi mentre lei faceva la pipì anche da pre-adolescente, avrebbe avuto la dolcezza infinita che io le invidio, di lavare e cambiare suo padre allettato quando è stato dimesso a maggio 2020? Se io non avessi visto la Nobis vestirsi quando ero piccola e ragazzina, l'avrei mai aiutata a lavarsi e a indossare il pannolone quando è invecchiata? E a tutt'oggi, se non mi ricordassi di mio padre o mia madre nudi quando ero piccola (talvolta facevo il bagno insieme a mio papà o alla mia mamma: ero piccola ma lo ricordo), avrei l'idea di prendermene cura quando e se ne avranno bisogno da vecchi? Se io non avessi pulito Lillo, la Figlia G, Lannina, potrebbero costoro adesso pulire i fratelli più piccoli con serenità e senza malizia alcuna?

Per un corretto sviluppo del pudore non c'è bisogno di tutta questa manfrina: basta sapere che siamo "Cosa buona" creata da Nostro Signore con lo scopo di mettere al mondo bambini da accudire. La preziosità data dal pudore si sviluppa con semplicità se mamma e papà chiudono la porta se fanno la doccia o la cacca, ma anche quando non si sconvolgono se qualche figlio entra per chiedere qualsiasi cosa. I bambini acquisiscono gli atteggiamenti di mamma e papà: non c'è bisogno di istruirli per il loro bene. Nessuno ha detto a Lillo di fare la doccia da solo quando è giunto a 12 anni circa: a un certo punto lo ha iniziato a fare con serenità, come ha smesso di entrare nel bagno quando sapeva essere occupato da un adulto. Idem con Lannina (14 anni) (che ho interpellato per redigere questo scritto): lei ha imparato il pudore (cioè a non mostrare il suo corpo) quando è cresciuta, quando ha osservato come mi comporto io. Questo non significa che non 'faccia salotto' con Cigols quando sono entrambi in bagno, l'uno a fare la pipì e l'altra a struccarsi. Se Lannina fa pipì davanti a suo fratello non è automatico che lo faccia davanti a tutti: questo è chiaro? Se io desidero che la Pantuffola (3 anni) acquisisca il pudore, lascerò che faccia il bagno coi fratelli (il Piccinaccolo e Checcolens, 8 anni), ma non la terrò nuda al mare, perché lei capisca che c'è una differenza enorme tra i suoi fratelli e gli estranei.

La domanda è: non è che questi Signori Professori tanto titolati subìscono l'influenza di tutta quella brancata di idioti esperti che affermavano con certezza che i genitori devono stare attenti all'erotismo sollecitato dai bambini? Non ci credete? Leggete qua: «Se il bambino è malato o così ansioso da voler passare tutta la notte nel letto dei genitori, oltre a consultare il medico (un simile desiderio è ritenuto patologico), si raccomanda ai genitori di accorrere per tranquillizzarlo: “La madre deve restare seduta con lui finché non si addormenta”. Si permette ai genitori anche di accogliere i bambini nel letto grande di mattina, perché vengano coccolati, “Sempre che questo non faccia sentire poco tranquillo uno dei genitori, poiché la situazione gli provoca attrazione sessuale”. Sensazione che, due righe dopo, viene attribuita ad “avances sessuali” del bambino (!). Questa considerazione non ti sembra estremamente contorta? La prima cosa che viene in mente, quando un bambino piccolo sale sul letto dei genitori per baciarli o saltare sul materasso, è che possa esserci un’inquietante attrazione sessuale, provocata, fra l’altro, dal bambino» scrive Carlos Gonzàlez, pediatra celeberrimo autore di "Besame Mucho" (libro consigliatissimo). Cos'è questo schifo? Ma quale genitore SANO potrebbe mai pensare che dormire o coccolare il proprio bambino abbia una attrativa sessuale? 

Se io desidero prevenire l'abuso, io - genitore - non abuso di mio figlio, non lo fotografo, non lo uso come una marionetta sui social, non mostro il suo corpo, ma lo proteggo da tutti gli occhi esterni, come mi proteggo io. Se io debbo proteggerlo dalla pornografia online non gli regalo uno stramaledetto smartphone prima che sia in grado di usarlo. Se io desidero educare mio figlio a qualsiasi cosa ritengo opportuna, io devo essere autorevole, devo dargli il buon esempio, devo essere in grado di mostrarmi come colui che ascolta, che sta, che è presente (ergo: bisogna stare coi figli per educarli). Perché cari Chiarissimi Professori, i bambini non sono cani da ammaestrare con un po' di comportamentismo e qualche spruzzata di lezioncina frontale: i bambini sono persone intelligenti che acquisiscono per imitazione e per dialogo (ovvero stando con loro in relazione). 

E veniamo al tocco di classe: Signor Professore, quando lo Sposo entra in casa dopo essere stato quattro giorni in pellegrinaggio a Međugorje e mi abbraccia scherzando palpeggiandomi le poppe o il sedere, e mi sbaciucchia il collo mentre io rido come un'oca (soffro il solletico da morire) e tutti i bimbi ci guardano e ridono e si abbracciano e ci saltellano intorno, è dimostrare affetto con "smancerie ed effusioni esagerate"? Bene. Allora sentite questo grandissimo pediatra cosa diceva nel 1985: «Qualunque sia il vostro punto di vista su quanto affetto si debba mostrare davanti al proprio figlio, considerate il fatto che, qualunque ne sia la causa, l'attuale sistema certamente non funziona. Molti più adolescenti e giovani adulti hanno problemi di identità sessuale rispetto a quanto accadeva in altre poche storiche (1985!!!!! ndr). La vera intimità risulta difficile molte giovani coppie e c'è sempre più richiesta di consulenze sessuali (1985!!!!!!!!! ndr). Quanti dei problemi sessuali odierni derivano dalla mancanza di intimità familiare che era così diffusa qualche decennio fa? (1985!!!!!!!!!!!!!!!! ndr) Ora che sono nuovamente in aumento le famiglie in cui si dorme insieme, ci saranno, magari, meno problemi di ordine sessuale nella prossima generazione?» (William Sears, autore di "Genitori di giorno e di notte"). 

Adesso chiedo, grandissimo Signor Professore, non è che qui quello ignorante è lei?

              



NB: mi preoccupa molto il sapere che questi Professori marchiano le mamme che poppano bambini di due anni (la Pantuffola ne ha 3 e non ha l'intenzione di smettere) con termini come: "simbiotica" o "appiccicosa" e i bambini come "mammoni" anche in Relazioni Tecniche come Consulenti Professionali per Tribunali e altro. Io suggerirei loro di farsi un corso sulla fisiologia dell'allattamento e del sonno infantile. Se hanno bisogno suggerisco pure enti di riferimento. O altrimenti mi telefonano.