mercoledì 31 marzo 2021

Fuori dalla mia Chiesa! Fuori! Fuori!

Presente le panciate con le quali Fra Tuck butta fuori dalla sua chiesetta, il perfido sceriffo di Nottingham? Ecco: la mia situazione è questa. 


Partiamo con un presupposto: Piccinaccolo si sveglia ancora anche tre/quattro volte a notte, obbligando il Papo ad alzarsi per ①pipì; ②"attepotti" (latte e biscotti); ③sognacci/bisogno di coccole/voglia di rognare/varie ed eventuali. La Pantuffola ciuccia inesorabilmente N volte. Aspetto positivo? Entrambi costoro sono inquilini del nostro letto (Dio benedica sempre l'inventore del letto a due piazze e mezzo) quindi non ci sono chilometri di corridoio.
Inoltre, ultimamente, la brigata è stata scossa da alcuni eventi di interessante entità: la Figlia G ha superato brillantemente i primi esami universitari, cosa che l'ha resa forte del fatto che il percorso di studi intrapreso è quello giusto: nella preparazione degli esami ha coinvolto la Nobis che, in barba ai 94 anni, l'accenno di un parchinsonismo e gli acciacchi da troppi programmi pomeridiani da semideficienti, è stata coinvolta nella ripetizione di esami di Filosofia e Sacre Scritture arrivando a sognarsi perfino i filosofi stessi. La Nobis, da maestra elementare di vecchio (e perfido) stampo, non solo aiutò me nella preparazione di una serie di esami universitari mostruosi (Storia della Pedagogia, Psicologia dello Sviluppo, Antropologia Culturale per Scienze dell'Educazione, ma pure Anatomia, Fisiologia, Ostetricia, Oncologia - un periodaccio: entrambe accusavamo ogni sorta di sintomo - e Assistenza al Parto per Ostetricia), ma anche alla mia tesi con esame di Stato annesso (ogni tipo di diametro del bacino, presentazioni fetali di ogni genere, emergenze ostetriche mostruose e rarissime): le pare oramai ovvio che adesso sia del tutto intenzionata a presenziare a ogni esame universitario della bis-nipote, con annessa futura discussione della Tesi e tutto il resto. 
La simpatica primogenita, fiera dell'essersi liberata di materie come Matematica e Fisica, emette conati di vomito rumorosi ed eclatanti quando Lannina è alle prese coi compiti di prima media (chesssssimpatica) e manifesta con forza il fatto di essere oramai parte di quelle persone che finalmente studiano quello che vogliono e non quello che viene loro imposto. Da sempre appassionata di film, si chiude sovente nello stanzino a stirare, perché quello è un modo per farsi fuori serie televisive: Downtown Abby, The Crown eccetera. Nulla da eccepire purché nelle faccende di casa ella trovi un modo per farle: in questo non deve aver preso dalla sottoscritta che per anni ha rifiutato fermamente la sopportazione dell'aspirapolvere (sono stata educata al fatto che la donna deve realizzare se stessa, per cui le pulizie di casa, se non fanno parte del profilo professionale per il quale una ha studiato tanto, non sono né obbligatorie né facoltative), poiché in realtà a lei sistemare casa non dispiace: è una persona pratica che trova nel termine 'pulire e rassettare' i sinonimi 'buttare via ciò che è inutile, chiudere negli armadi ciò che è in giro, rendere la casa un luogo solo pieno di oggetti necessari'. Lannina, che possiede più cromosomi della nonna Grazia - mia suocera - che miei, è però quella che apprezza molto la lucidatura dei soprammobili: leziosa fino allo spasimo e devota apprezzatrice di tutto ciò che è rosa, brillantoso, pacchiano e fru-fru, non nega di agognare il fatto che le piacerebbe avere una casa piena di pizzi e frizzi, stile - per l'appunto - Downtown Abby. L'accoppiamento di costoro sta nel fatto che si sappiano amalgamare perfettamente avendo acquisito il dato che farsi carico del rendere bello il luogo in cui si abita, facendolo per tutti, sia possibile. Inoltre, visto che la Figlia G ha vissuto gli anni di educazione parentale tra visite domiciliari alle puerpere e corsi di accompagnamento alla nascita, senza batter ciglio prende con sé la Pantuffola e nonostante questa abbia il peso specifico del piombo, la mette nel marsupio sulla schiena e, mentre la piccina si addormenta, lei prepara il pranzo, stira o gira per casa raccogliendo calzini dei fratelli. Diciamo che le due figlie, laquasiventenne e ladodicenne, stanno iniziando a maturare un modo per occuparsi di ciò che è necessario fare, in modo diverso e del tutto completamente differente dalla di loro madre: è forse questa l'autonomia?
Il Lillo, d'altro canto, sta cambiando in tanti aspetti: quello che mi piace di lui è che nonostante la sua camera e il suo bagno talvolta possano essere studiati da parte dei paleoantropologi per comprendere le abitudini dei neanderthaliani (sono riuscita a trovarci: ossi di pollo, viti, portachiavi, dvd di storia e se fossi andata avanti avrei probabilmente scovato dei chopper), ha compreso che la cucina - luogo più frequentato e abitato della casa - sia un luogo sacro. Dal primo istante del lookdown del 2020, ha passato più ore al supermercato per trovare ingredienti di ricette nuove ed elaborate (e io mi chiedo perché ho avuto una neonata di 4600 grammi), che ore coi suoi amici. Studia allo Scientifico e pare che abbia superato le sue difficoltà come la dislessia e la discalculia, trovando strategie per rimanere al passo coi compagni. Purtroppo il Covid19 ci ha portato un Cigols del tutto impanicato per ogni tipo di lezione online: devo dire chiaramente che il suo essere - come il fratello - un DSA completo, è stato certamente esasperato da una DAD organizzata male e gestita peggio. Quando al ritorno a scuola, la maestra ha cominciato a lamentare il fatto che lui non facesse i compiti (lui non comprendeva davvero ciò che doveva fare, ma la maestra non ne era assolutamente convinta), ho capito che si stava ripresentando il caso del Lillo e ho fatto fare tutte le indagini sull'apprendimento. Povero Cigols, non capiva no! Eppure, mi sono chiesta, quanto non ci fidiamo ancora dei bambini? Quanto dovremo andare avanti a sopportare stili educativi che minano la sicurezza in loro stessi dei bambini, che insinuano malizia e falsità in ciò che i bambini dicono, che mettono in discussione le capagità genitoriali delle madri? Eppure i bambini fanno miracoli. Sono coloro ai quali è dato l'accesso al Regno di Dio senza neppure passare dal "VIA!" per ritirare le 20.000 lire (Monopoli dei miei tempi): se non confidiamo in loro, se non rendiamo loro la bontà e la bellezza dell'infanzia, se non ci smuoviamo verso di loro, ma siamo sempre lì a farci politiche fra adulti e per adulti... non andremo assolutamente lontano. Altro che risolvere il problema "natalità": non sapremo più dove farci operare e da chi far quidare i treni: tra poco tempo un bambino sarà un animale da zoo. D'altro canto il povero Piccinaccolo ha avuto il suo ingresso alla scuola dell'Infanzia in modo un po' traumatico: nessun tipo di accompagnamento, nessun ambientamento. Menomale che il bravo Checcolens gli è stato dietro, affiancandolo per mano e tenendoselo in braccio per almeno cinque giorni di fila. Tuttavia la loro scuola, come la maggior parte delle paritarie, quest'anno chiuderà e, siccome non mi interessa mandare il Piccinaccolo in una scuola dove non si fa la festa di Natale altrimenti poveri mussulmani, non si fa la festa del papà altrimenti povero chi ha due mamme eccetera, lo terrò con me sino alle elementari. 

Non possiamo cambiare del tutto il mondo, ovviamente, ma possiamo decidere che educazione dare ai nostri figli, con coraggio. Non possiamo permetterci di spendere tante energie dietro a quello che accade fuori da casa nostra, ma dobbiamo stare accanto ai nostri figli, parlarci, litigarci, abbracciarci, occuparci di loro. Non dobbiamo temere tanto quello che è fuori, ma dobbiamo aiutare loro a gestire le informazioni che ricevono fornendo loro spunti di specialisti (ad esempio). Io, così per dire, ho trovato fantastico il modo di affrontare il "dramma del telefonino" nel modo in cui ne parla Mariolina Migliarese in questo filmato (più o meno a 1 ora precisa): i genitori devono educare i figli senza timore, dando loro un esempio, ma mostrandosi adulti. Senza paura. 
I genitori, attualmente, devono chiudere le porte di casa a pericoli che s'insinuano da operatori, adulti esterni alla famiglia e ideologie perdenti senza temere di buttar fuori, come fa Fra Tuck, i vari sceriffi di Nottingham!