Ci sono un milione di cose che a me, di me, non vanno bene: non per fare critiche al Padre, ma caspita quanti difetti! Per lo meno un libretto d'istruzioni, Signore...
Sono irascibile, scontrosa, caparbia, superba all'inverosimile, vittimista, ripetitiva, lamentosa, polemica... lamentosa l'ho già detto?
Insomma, uno sfacelo. In più, come se non bastasse, mi faccio crescere i capelli bianchi perché odio andare dal parrucchiere, non mi trucco praticamente mai, non sopporto lo smalto e non indosso quasi mai alcun gioiello che il mio paziente marito mi regala talvolta.
Diciamo che Nostro Signore ha messo in me tanti bei doni, ma alcuni di questi non mi sono ancora decisa a capire come mostrarli (o, per lo meno, comprenderli)...
Nella mia vita ho compiuto errori inimmaginabili, ho accettato compromessi sbagliati, ho limitato tantissimo le mie possibilità di essere santa, ho scelto consapevolmente di sbagliare e ho aspettato anni per perdonare persone che mi hanno fatto male spesso non intenzionalmente (alcune con tanta fatica e spesso tornando sui miei passi).
Uno sfacelo.
Eppure oggi, 20 anni fa, venivo scelta per essere una moglie (madre lo ero da sei mesi) e a tutt'oggi il malcapitato è capace di perdonarmi. Sinceramente non ho davvero spiegazioni da fornire sul motivo che spinge lo Sposo ad accogliere i miei innumerevoli difetti quasi trasformandoli talvolta come piccoli aspetti bizzarri di una tizia pazzerella, non ho idea di come possa, quest'uomo che ho a fianco da vent'anni, sopportare i miei modi di essere che talvolta io per prima riterrei assurdi se dovessi confrontarmici da fuori.
Quindi grazie.
Grazie Signore perché ci sei.
Grazie Signore perché mi hai dato colui che tu sai essere la persona giusta per me (anche se io riesco costantemente a lamentarmi).
Grazie Signore perché non hai consentito al fatto che io abbia considerato mai mio marito come un compagno, un amico, un collega, un alleato: lui è mio marito e questo basta.
Grazie Signore, infine, perché Tu ci sei, nonostante tutto quello che insieme abbiamo sbagliato. E ci perdoni. Ogni giorno. Da vent'anni.