Alla fine lo ha fatto.
Era tempo che la osservavo e ora che siano stati insieme in vacanza, l'ho visto chiaramente.
È paziente coi fratelli, certo.
È un po' criticona con la madre, chiaro.
Ma è stufa-tra-virgolette: lo vedo dalla sua voglia di fare da sola, da quanto agognerebbe visitare i musei da sola con un ritmo da adulto e non con quel ritmo che devi tenere quando stai visitando una galleria d'arte con dei bambini che cercano di toccare i dipinti appesi con legnetti trovati per terra, temendo che suonino allarmi e altro. Lo percepisco dal ritmo serrato che terrebbe nel visitare quartieri nuovi quando sei senza bambini che tentano di toccare tutti i ricordini di tutti i negozi. Lo comprendo dal fatto che vorrebbe mangiare una mela a pranzo per poi ripartire veloce per pinacoteche e biblioteche, invece che iniziare la ricerca del pranzo con bambini affamati che passano dalla richiesta di merenda a quella della pastasciutta senza soluzione di continuità.
E, si badi bene, non è annoiata. Non sbuffa. Non si lamenta. Non è particolarmente impaziente.
Tuttavia ha fatto "clic". È cresciuta. È autonoma.
Non ha più bisogno di qualcuno che le ricordi di cambiarsi le mutande lavarsi i denti fare pipì. Potrebbe tranquillamente essere da sola (Marito calma, sono certa che un lui sarà carino paziente gentile e similissimo a te e sicuramente ti piacerà) e si orienterebbe: sa cosa mettere nel bagaglio a mano, sa come fare un check-in in areoporto, si destreggia con l'inglese.
Il suo "clic" mi inorgoglisce, mi fa intendere quanto ho lavorato bene, quanto Lui ha lavorato egregiamente, che bel pane è venuto fuori con la farina del sacco di chi mi ha preceduto, quanto abbia lei deciso lei di essere in un dato modo.