mercoledì 5 dicembre 2018

Povero Piero Angela: poveri noi


"Non avete la televisione?"
"Non pensate all'ambiente?"
"Non potete usare i preservativi?"
"E perchè non prendi la pillola?"
"Ma lo sai quanto fai spendere alla comunità, con tutte le volte che vai a partorire?"
"Chissà quanto cibo butti via"
"Poveri bambini: e non sono tristi a essere privati dei loro diritti di fare quello che vogliono?"
"Certo che adesso puoi metterci un tappo, eh"
"6? Ma fai parte di una qualche setta?"
"E decidete anche chi devono sposare le figlie?"
"Ma c'è da mangiare per tutti?"
"Potevi anche lavorare, anziché figliare"
"E se tuo marito muore? Chi li mantiene 'sti figli?"
"Ne fai tanti così se uno muore, ne hai ancora qualcuno"
"Ma sono tutti di tuo marito?"
"Se poi ti separi cosa fate: ve li dividete?"


Tutto questo è quotidiano.
Ed è costante, ingombrante, logorante, avvilente, umiliante, demoralizzante, discriminante.
Mi viene detto che però io ho scelto tale status (quello di mamma di famiglia numerosa), quindi me la sono andata a cercare. Ergo, fatti miei.
Tuttavia il bene che ho contribuito a creare, bene sociale che riguarda tutti (basti pensare alle pensioni di domani: basta leggere Piero Angela in "Perché dobbiamo fare più figli"), è regolarmente ingiuriato.
Facciamo tutti uno sforzo e cominciamo a pensare che il bene di tutti viene prima di quello personale?
Cosa accadesse se il mio orto, bello fresco e pieno di verdura nutriente, me lo tenessi? E chi non ce n'ha? La risposta è di quelle adolescenziali: "chissenefrega"!
Eh no: perchè poi fa comodo che mia figlia diciassettenne sappia reazionarsi con bambini e anziani. Fa comodo che mio figlio quattordicenne sappia contenere le diversità dei compagni di classe perchè possiede soft-skills da vendere dopo anni di vita familiare "in equipe". Fa comodo che io abbia posto, cibo e tempo da dedicare a figli di altre famiglie più complicate.
E tutto ciò ci da quotidiana gioia! Fare per altri ci fa stare bene: il trattamento che subiamo è ingiusto!
La discriminazione verso donne come me è quotidiana, e delinquenziale: quindi adesso basta!
Sono mamma di famiglia numerosa e i miei figli sono la futura generazione che dovrà risolvere i problemi creati da noi. Quindi un tantino di rispetto.