venerdì 6 aprile 2018

Una lectio magistralis della novenne


Lannina è un'artista, e oggi ci ha insegnato una grande verità, anzi una Grande Verità, con la lettera maiuscola come Voce del Verbo: inutile che che ci giriamo attorno, una famiglia senza matrimonio è di qualità differente. Non perché dei figli nati fuori dal matrimonio siano meno importanti per i loro genitori o abbiano valore inferiore (i bambini sono tutti uguali), ma perché una famiglia non lo è fino a che, chi la crea, non si prende un impegno di fronte a Dio. C'è chi dice che lo sposalizio (come diceva la mia nonna), di fronte alla Legge sia uguale, abbia lo stesso valore: per me no, per chi crede in Dio il matrimonio è valido solo se Chi ti ha donato la vita e Chi ti accoglierà dopo la morte terrena, ne è testimone. Lannina, dicevo, ha scritto una G.V. felicitandosi del fatto che io e il suo di lei padre, abbiamo messo al mondo lei e i suoi fratelli. Anzi, per onor di correttezza, lei scrive che li abbiamo "fatti": il che è anche meglio, più infantile e quindi più corretto. Come si fa il pane? Farina, sale, lievito e acqua, ma senza il droghiere che fornisce questi ingredienti, del pane manco l'ombra. Ecco: Dio oggi lo vedo un po' così, un po' il droghiere che ci consegna gli ingredienti per fare il pane. E i bambini lo sanno bene che senza di noi questa loro vita non ci sarebbe. E i bambini sono contenti di vivere.